Arte nascosta e ora visibile: aprono i depositi della Galleria Borghese

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tesori galleria borghese
©Galleria Borghese

Una splendida notizia per gli appassionati d’arte, ma anche per coloro che vogliono avvicinarsi e conoscere da vicino le infinite meraviglie custodite in uno dei musei più belli di Roma. Dal 23 febbraio al 5 maggio riaprono nuovamente i depositi della Galleria Borghese a Roma, all’interno della quale sono preservati tesori unici al mondo.

Saranno più o meno 260 i dipinti che verranno esposti, per ordine di scuole di pittura e aree tematiche: uno scrigno di stili creativi che di solito non trova posto nei piani espositivi del museo per via del rinnovamento, strutturale e decorativo, con cui nel tardo Settecento Marcantonio IV Borghese modificò l’assetto voluto dal cardinale Scipione Borghese, fondatore della Villa e della collezione nei primi del Seicento. 

Una caratteristica della Galleria Borghese

La particolarità dei Depositi della Galleria Borghese è data dalla disposizione degli stessi, che non sono strutturati come luoghi dove stipare le opere, ma organizzati come fossero una pinacoteca. In un percorso di opere d’arte uniche al mondo ci si può imbattere anche in alcune curiosità, come la copia di un dipinto di Sebastiano del piombo, una Maddalena di Correggio, le Tre età dell’uomo di Tiziano riprodotta da Sassoferrato: uniche testimonianze giunte fino a noi di capolavori scomparsi e dunque reperti di enorme valore per lo studio dei maestri che li realizzarono.

Fino a un po’ di tempo fa chiusi al pubblico, ora diventano così aperti e accoglienti per svelare opere di grande valore artistico e restituire la storia della collezione, dell’edificio e del gusto delle epoche.