Battipalo, un ristorante che nasce da… una storia d’amore

0
499

Per raccontare la storia del Ristorante Battipalo bisogna partire da tre elementi: una storia di amore, una passione sfrenata per il cibo di una volta e Leonardo Da Vinci. La storia d’amore è quella nata tra Simona Benetti e Gabriele Boggio, compagni di scuola alle elementari. Anni dopo si rincontrano: lei vende occhiali mentre lui è responsabile commerciale di una ditta. Si innamorano, si sposano.

Lei ha sempre avuto una passione per la cucina e il buon cibo, lui è un amante del buon vino. Mollano tutto e si trasferiscono a 45 minuti da Milano, in una delle location più romantiche d’Italia: Lesa, un porto minore e tranquillo, dalla parte piemontese del Lago Maggiore. E qui entra in scena Leonardo Da Vinci: “Il nome Battipalo nasce da una serata con amici – spiega la Chef Simona Benetti – eravamo già prossimi all’apertura ma nessun nome ci piaceva. Allora abbiamo fatto una lotteria, dove tutti i presenti dovevano scrivere su un biglietto un nome per il ristorante. Così è uscito Battipalo e ci è piaciuto subito, perché richiama il lavoro della manutenzione dei pali di legno accanto ai pontili della navigazione. In seguito abbiamo scoperto essere un’invenzione di Leonardo Da Vinci per piantare i pali in agricoltura e poi adattata anche per i pali del lago, predisposti sulle chiatte. E da lui abbiamo preso spunto per il nostro logo”.

Dal pane alle spezie…

Il ristorante Battipalo è sospeso tra le acque del Lago Maggiore: è coronato da ampie vetrate che fanno spaziare lo sguardo. Accanto all’attracco del battello che gira il Lago e attracca a Lesa, con fermata su richiesta. Lo stabile, quasi invisibile dalla strada provinciale, era l’ex biglietteria per i battelli. È stato totalmente ristrutturato per ospitare questo ristorante gourmet da quaranta coperti. “Il menù del Battipalo è molto personale – spiega lo Chef – racconta di piatti e sapori del ricordo, di stagioni, di viaggi… insomma di noi. Non manca mai il pane dell’amico e maestro Eugenio Pol, in tavola e come nostro ingrediente, come fosse una polvere di stelle magica. In particolare, io punto moltissimo su caldi e confortanti brodi, che sono la mia passione”.

Tutti ingredienti del territorio come i pesci del Lago, agoni, anguille, lucioperca, persico, lavarello, da valorizzare in menù in modo meno scontato e classico. Poi ci sono i formaggi di Ossola e Valsesia, le erbe spontanee raccolte dalla stessa Chef come tarassasco, dente di leone e piantaggine, la verdura invece è raccolta quasi interamente nell’orto di casa. La pasta è fatta a mano, esclusivamente con farine di grani antichi e lievito madre. La carne è esclusivamente piemontese, ricercata in un allevamento selezionato così come le lumache.

Tra i piatti must ci sono: la tartare di fassona, la tempura di pesce di acqua dolce da intingere in una salsa che richiama il ketchup con wasabi e zenzero, le lumache fritte nella farina di grano saraceno con l’humus di sottobosco che viene rappresentato dal sedano rapa, il soncino, il topinambur, e rapanello con aglio nero fermentato. E poi, le linguine di farro e orzo con lavarello sotto sale croccante e per dolce l’impareggiabile zabaione.

I vini, una delle specialità della casa

La passione per la buona cucina Simona Benedetti l’ha sempre avuta: “Certo, ci sono dei maestri che mi hanno ispirata. Sono molto grata a Stefano Zonca, Giorgio Damini, Enrico Bartolini e soprattutto Eugenio Pol che mi ha insegnato cos’é la qualità”.

Se il regno di Simona Benetti è la cucina dove ama esprimersi con i suoi piatti, quello di Gabriele Boggio odora di botti di legno e ha il sapore di bollicine. Uomo di sala, ha fatto dell’accoglienza la sua arte e della ricerca di vini e champagne di nicchia la sua forza. Nella cantina del Battipalo c’è tanta Francia e, ovviamente, tanta Italia. Quaranta etichette di soli piccoli produttori biodinamici di champagne e bottiglie della Borgogna, sempre di produttori ricercati, motivo per cui gli appassionati fanno chilometri per degustarli. “Quello che ci auguriamo – ammette lo Chef – è di continuare la nostra strada, potendo seguire il nostro pensiero”.

Una cucina dove gli ingredienti sono “amore e passione”, immersa in un luogo magico dove il tempo sembra fermarsi: Simona Benetti e Gabriele Boggio continuano a vivere il loro sogno e la loro passione. Con lo zampino di Leonardo Da Vinci.

 

Tratto da Lusso Style di Dicembre 2017