Se c’è un momento dell’anno in cui Venezia è ancora più in grado di scintillare e accendersi di luci e colori quello è senza dubbio il periodo del Carnevale. Si tratta di un’attrazione e di una ricorrenza tra le più celebri del mondo intero: turisti e curiosi accorrono per partecipare agli eventi, che si svolgono anche sull’acqua, e per ammirare le sfilate delle caratteristiche maschere. C’è l’occasione unica di fare un vero e proprio viaggio nel tempo, andando alla scoperta di una tradizione che affonda le sue radici indietro di molti secoli.
1 Il ruolo delle maschere nelle epoche
Inizialmente i travestimenti carnevaleschi consentivano di celare del tutto la propria identità, cosa che ha portato nel corso del tempo e in particolare nelle epoche passate anche ad alcuni eccessi. C’era chi indossava la maschera durante gli scambi mercantili e anche chi la portava per dedicarsi ad affari loschi come il gioco d’azzardo. Oggi è un’occasione per esplorare le tradizioni antiche oltre che per recuperare la memoria di personaggi di fantasia, leggendari e popolari che hanno ‘dato il volto’ proprio alle celebri maschere veneziane. Ci sono Giacomo Casanova, Colombina e Pantalone ma anche il Medico della Peste, che è tra le più antiche e caratteristiche, e Dulcinea (oltre a moltissime altre ovviamente).
2 Una festa che nel 18esimo secolo animava Venezia per 6 mesi
C’è stato un tempo in cui, diversamente da quanto avviene al giorno d’oggi, i festeggiamenti per il Carnevale di Venezia avevano una durata molto lunga. Si poteva infatti arrivare anche a sei mesi. Si cominciava in pieno autunno, ovvero la prima domenica di ottobre, per poi giungere al culmine della ricorrenza nei giorni immediatamente precedenti la Quaresima. Adesso il Carnevale, in coincidenza con il periodo della Pasqua, si sviluppa all’incirca in una decina di giorni in tutto.
3 Le prime tracce di questa festa sono nell’anno Mille
È possibile trovare le prime embrionali tracce del carnevale – che verrà poi regolamentato dal 1200 – addirittura sul finire dell’anno Mille. Era in corso il doganato di Vitale Falier e in un documento si faceva per la prima volta menzione del termine carnevale. Così come veniva fatto riferimento ai divertimenti pubblici per i giorni subito prima della Quaresima. Passa ancora il tempo e in un documento ufficiale del 1296 si dichiarerà il carnevale una vera e propria festività pubblica (i mascareri, ovvero gli artigiani fabbricanti di maschere, nasceranno nel 1400).
4 Quando fu vietato di coprirsi il volto durante la notte
Quella di indossare una maschera per celare il volto era un’usanza molto diffusa nelle epoche precedenti alla nostra. Al punto che venne introdotta verso la metà del 14esimo secolo una speciale legge che durante la notte proibiva di coprirsi la faccia. Un divieto che alcuni secoli dopo, per la precisione nel Seicento, venne esteso anche a coloro che entravano nei luoghi di culto.
5 La sospensione e la ripartenza dei festeggiamenti
Il Carnevale subì uno stop nel 1797, quando venne abolito dai francesi e dagli austriaci in concomitanza alla caduta della Serenissima. Furono alcune associazioni cittadine a fare da motore e fulcro promotore del suo definitivo ritorno in voga sul finire del Novecento. In breve tempo lo splendore delle maschere e l’atmosfera di festa tornarono a riempire come facevano un tempo ogni angolo della città.