Coco Chanel, un’ispirazione per chi fa business oggi. Ecco perché…

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Essere dall’altra parte della barricata delle idee della massa, qualche volta può essere un fattore che determina il successo di una persona, in particolar modo di chi investe su stesso per creare un business.

Secondo una recente ricerca, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Enterprise & Society della Cambridge University Press, un gruppo di studiosi della Bayes Business School di Londra, della Stern School of Business di New York e dell’Università di Bologna, ha notato che gli stessi elementi che sembrano rendere un individuo svantaggiato rispetto alla media, sono in realtà ciò che è necessario per il perseguimento di risultati imprenditoriali eccezionali e innovativi.

Il caso preso in esame è quello della immensa Coco Chanel, straordinaria stilista che con le sue idee ha rivoluzionato il concetto stesso di moda, che non disponendo di capitale sociale e risorse finanziarie cospicue, è riuscita ad ottenere un grande impatto nel mondo degli affari.

Come ha fatto? Certamente la sua grande inventiva ed il suo talento sono stati determinanti: l’utilizzo che fece di materiali mai visti prima nella sartoria haute couture le ha permesso di costruire un business immenso nel mondo della moda che, in 15 anni, è cresciuto fino a impiegare 2.400 donne e incassare circa 62 milioni di euro all’anno. Un successo che rimane tale ancora oggi. Nel 2020, nonostante la pandemia, la Maison Chanel ha fatturato quasi 9 milioni di euro e ottenuto un profitto di oltre 1,8 milioni di euro.

I fattori chiave del successo di Coco Chanel

Secondo lo studio, ci sono tre fattori chiave che guidano il percorso degli innovatori outsider e spiegandone il successo da cui gli imprenditori possono prendere ispirazione. Spesso, infatti, le stesse caratteristiche che sembrano penalizzare gli outsider si rivelano gli ingredienti decisivi per il successo:

1) Chanel ha coltivato la sua visione unica e ottenuto il riconoscimento precoce del mercato mentre lavorava ai margini della haute couture francese, dove ha potuto, attingendo dalle sue origini, sperimentare idee innovative radicali e non convenzionali senza dover affrontare una reale pressione di conformità da parte di coetanei e critici. Questo le diede una grande libertà creativa. Per esempio, la proverbiale predilezione per il bianco e il nero, ispirata dai colori delle uniformi indossate negli anni di orfanotrofio.

2) Coco Chanel mostrò una forte capacità di coltivare connessioni strategiche con membri influenti dell’alta società parigina del suo tempo. La sua capacità di fare rete in modo efficace ha significato poter stringere legami con persone mondane e clienti importanti le cui direzioni artistiche corrispondevano alla sua visione stilistica. Queste reti sociali permettevano legami al di là degli affari e in altri campi – comprese le relazioni con artisti del calibro di Pablo Picasso – il che significa che lo stile di Chanel ricevette anche pubblicità tramite spettacoli teatrali, balletti e film.

3) Fu in grado di sfruttare a suo vantaggio il drammatico cambiamento nei bisogni e nei costumi sociali nello zeitgeist dell’epoca, dopo la prima guerra mondiale. Le privazioni della guerra resero le donne più ricettive alla semplicità e alla funzionalità di quanto avrebbero potuto essere altrimenti, il che andò a beneficio dei suoi prodotti. La prima guerra mondiale ebbe l’effetto di accelerare l’emancipazione femminile, stimolando un contesto sociale altamente ricettivo nei confronti dello stile sobrio e sportivo di Coco Chanel, basato su semplicità, funzionalità e materiali più confortevoli.

Secondo il Professor Simone Ferriani della Bayes Business School e dell’Università di Bologna, co-autore della ricerca, tutti e tre questi elementi dovrebbero rappresentare una ispirazione per gli imprenditori moderni.

“Con un capitale culturale modesto e del tutto privo di capitale sociale, economico e simbolico, Chanel è stata la quintessenza dell’outsider quando ha iniziato il suo viaggio imprenditoriale, eppure è riuscita a lasciare un segno ineguagliabile nello sviluppo dell’industria della moda. Questo viaggio è emblematico degli innovatori outsider. Essere liberi dalle pressioni e dal conformismo degli addetti ai lavori regala prospettive e idee uniche. Per trasformare queste idee in un impatto reale, gli outsider devono costruire dei ponti con quei mondi, trovando un pubblico comprensivo che possa sostenere i loro sforzi. E costruire ponti richiede perseveranza”.