Comte de Montaigne: l’autentico Champagne dell’Aube

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Champagne Comte de Montaigne

La storia dello Champagne Comte de Montaigne è molto interessante poiché si intreccia con le origini del più celebre vino francese. Comte de Champagne, di ritorno dalle Crociate del XIII secolo, fece tappa a Cipro prima di far ritorno in Francia. 

Dall’isola importò un ceppo di Chardonnay che poi fu trapiantato nell’Aube, nella Côte des Bar, diventando il primo vigneto ad essere piantato in tutta la Champagne. Negli anni successivi,  i commercianti della vicina Marne, intuendo le grandi potenzialità del vitigno di Chardonnay, lo acquistarono dall’Aube, diventando poi i primi a venderlo in Francia e in tutto il mondo. Non solo, i produttori della Marne impedirono poi, per ben sei secoli, alla regione dell’Aube di produrre e sopratutto utilizzare la denominazione di “Champagne” per i loro prodotti.

Una storia che parte da lontane

Da questa lunga e travagliata vicenda nasce Comte de Montaigne, una Maison che ha fatto dell’autenticità e unicità del terroir dell’Aube il suo tratto distintivo. Guidato attualmente da  Stéphane Revol, dinamico e intraprendente CEO, la casa e tutti i suoi dipendenti sono impegnati con determinazione e orgoglio nella valorizzare della vera regione di origine dello Champagne e nel riportare il blasone aziendale al suo antico splendore.

Il terroir della Côte des Bar beneficia di un habitat speciale, caratterizzato da un microclima unico e da un terreno con una particolare composizione minerale. I terreni, i vitigni, le cantine e la produzione sono “environmental friendly”, nei quali la tradizione e l’innovazione si incontrano nel segno della sostenibilità ambientale. 

Una delle caratteristiche che rende il Comte de Montaigne uno champagne che si pone stabilmente nella fascia premium del mercato è che tutte le fasi di produzione, ovvero pressa, assemblage, presa di spuma e invecchiamento sui lieviti, remuage, sboccatura, e dosaggio, avvengono con un minimo di 55 mesi, contro i 18 previsti dal disciplinare.

Da qui nascono prodotti di carattere, caratterizzati dall’anima fruttata o fiorita, oppure con sentore di spezie, burro o crosta di pane: dal Brut (70% Pinot Noir e 30% Chardonnay), all’Extra Brut (70% Pinot Noir e 30% Chardonnay), al Rosé (100% Pinot Noir), al Blanc de Blancs (100% Chardonnay) fino alla Cuvée Speciale (100% Pinot Noir).

L’Italia e lo champagne

L’Italia, settimo paese al mondo per volume di bottiglie (circa 7,367 milioni) e quinto mercato in valore con un fatturato di circa 152,3 milioni, rappresenta un investimento strategico per la Maison. “Il consumatore italiano, molto attento alla qualità e orientato alla scelta di prodotti Premium, dimostra di apprezzare le cuvée dell’azienda della Côte des Bar”, ha affermato Stéphane Revol, che ha aggiunto: “in Italia il Brut si conferma la firma della Maison in termine di volumi, mentre il Blanc de Blancs resta un best seller e vera icona dello Chardonnay, del quale esalta finezza ed eleganza. In crescita anche la popolarità di Rosé, Extra Brut e della Cuvée Speciale”.

Stephane Revor - Champagne Comte de Montaigne