Diventare piloti automobilistici? Un lusso che può diventare realtà

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diventare piloti automobilistici

Diventare piloti automobilistici è un sogno che accomuna moltissime persone fin dai primi anni di vita. Il mondo delle corse è da sempre ricco di fascino e ormai è automatico (e inevitabile) l’accostamento tra auto sportiva e lusso, in qualsiasi variante se ne parli: Formula 1, Rally, Go-Kart o altre.

Per coloro che ne hanno la possibilità – e, visti i costi, non sono affatto molti – cominciare a correre è possibile, seppur valutando con molta attenzione moltissimi aspetti, dalla macchina con cui farlo, alle licenze da conseguire, fino all’abbigliamento da indossare. In questo articolo vedremo come muovere i primi passi in sicurezza.

Diventare piloti: licenze e accertamenti medici

Prima di compiere qualsiasi altro passo, coloro che intendono avvicinarsi al mondo delle corse per gareggiare, devono tesserarsi alla “Commissione Sportiva Automobilistica Italiana”. Tale licenza permette di avvicinarsi a livello agonistico o amatoriale allo sport karting. Esistono infatti due categorie di licenze, destinate al conduttore, oppure al concorrente. Nel secondo caso, le certificazioni vengono rilasciate ad una persona fisica o giuridica che intende iscrivere la propria auto alle gare.

In seconda battuta, per diventare piloti, si dovranno affrontare degli accertamenti medici, presso il centro CONI della propria zona, che prevedono il conseguimento di un certificato di idoneità fisica, elettroencefalogramma, antitetanica, ed altri ancora. I soggetti disabili inoltre, necessitano di un ulteriore parere da parte della “Federazione Italiana Sportiva Automobilismo Patenti Speciali”, mentre i minorenni che non hanno ancora conseguito la patente, potranno gareggiare solamente in un autodromo o impianto analogo, con vetture a prestazioni limitate.

Diventare piloti: per molti, ma non per tutti

Diventare piloti è un sogno di molti, ma non realizzabile da tutti. Tralasciando infatti la parte burocratica e amministrativa, per partecipare ai campionati occorre molta liquidità, nonché tanta pazienza per la lunga gavetta nelle gare minori. Oltre ai costi per la macchina infatti, si dovranno sostenere quelli per l’iscrizione alle competizioni, le assicurazioni, e molto altro ancora. Parliamo di un percorso a “ostacoli” che necessita di risorse non certamente disponibili per chiunque, motivo per cui spesso e volentieri si ricorre agli sponsor per finanziare le partecipazioni.

Per chi invece ha modo di togliersi questo sfizio invece la strada è spesso inesorabile: certo, è già di per sè soddisfacente aprire il garage e poter salire sulla propria Ferrari 488. Tuttavia, ben altra cosa è poterla scatenare su un tracciato, magari gareggiando con altri aspiranti piloti.

Ugualmente necessario ma, questa volta, meno oneroso è invece l’abbigliamento e gli accessori che occorrono per gareggiare. Uno dei capi a cui si deve prestare un’attenzione particolare, puntando solamente sulla qualità, è quello della tuta kart personalizzata. Come vedremo tra poco, quelle per kart, così come pure le tute rally personalizzate, devono rispettare alcuni requisiti di sicurezza, per preservare l’incolumità del pilota.

Tute rally personalizzate: requisiti fondamentali

Come anticipato, una tuta per gareggiare deve rispettare dei requisiti fondamentali, alcuni di comfort ed estetica, altri destinati a preservare la sicurezza del pilota. La prima caratteristica fondamentale che le tute racing e karting personalizzate, firmate Sparco devono avere, è quella di essere realizzate con tessuti ignifughi. Questo perché, se è pur vero che nelle competizioni minori di kart non c’è un reale pericolo di incendio, in altre tale pericolo è dietro l’angolo. Ad ogni modo, prevenire è sempre meglio che curare.

Un altro fattore a cui viene prestata una particolare attenzione nella realizzazione dei tessuti delle tute, è che questi siano resistenti alle abrasioni. Le possibilità che il pilota possa venire proiettato all’esterno della vettura, soprattutto per quelle “scoperte”, non sono poi tanto remote, e l’asfalto in queste situazioni può diventare davvero molto pericoloso. In una tuta di qualità inoltre, anche alcuni dettagli possono fare la differenza. Uno di questi è la presenza delle spalline, assolutamente necessarie in caso di incidente, perché permettono ai soccorritori di estrarre il pilota dall’abitacolo.

Infine, ma non da ultimo, anche l’occhio vuole la sua parte. Il look di questo capo di abbigliamento, seppur non basilare per la sua sicurezza, non deve mai essere tralasciato se si intende fare le cose sul serio. Non a caso le tute dei professionisti rispettano canoni estetici comuni a tutto il team, quindi le possibili personalizzazioni per distinguersi dalle altre squadre, sono importantissime. Un ultimo consiglio riguarda il colore della tuta. Nonostante il nero sia accattivante esteticamente, non risulta certamente il colore ideale durante i mesi più caldi, e il troppo calore può influire negativamente sulle prestazioni al volante.