Effeffe, la berlinetta torna alle origini del made in Italy

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Photo: Alessandro Bianchi

Leonardo e Vittorio Frigerio, avevano un sogno: creare una vettura dal design vintage, realizzata in maniera artigianale, capace di emozionare chiunque la guidasse. Da qui parte il progetto Officine Fratelli Frigerio, piccolissima e neonata Casa automobilistica, capace di realizzare un vero e proprio gioiello di stile. La Effeffe Berlinetta, è stata presentata al Salone Top Marques di Monaco ed ha avuto da subito un grande successo. Linee sinuose, materiali pregiati, motore 2.0 litri Alfa Romeo: tutto riporta ai tempi delle storiche carrozzerie milanesi del boom economico italiano. Una vettura certamente pregiata, che verrà prodotta in limitata serie e non ce ne sarà una uguale all’altra, proprio in virtù del fatto che la Effeffe Berlinetta è fatta interamente a mano.

Noi siamo andati alla scoperta di questa splendida realtà con uno dei due fratelli che hanno reso possibile questo piccolo miracolo. Leonardo Frigerio, ci racconta con grande fervore e giustificato entusiasmo, questa storia di passione tutta italiana.

Come vi è venuto in mente di imbarcarvi in un progetto come Effeffe Cars? 

La passione per le GranTurismo di fine anni ‘50 ed inizio anni ‘60 e la grande passione per gli artigiani italiani di quegli anni. In Italia in quel periodo c’erano circa 500 artigiani che costruivano automobili, chi in cantina, chi in piccole officine, ma comunque tutti spinti da una grande passione. La leggenda narra che prima della Seconda Guerra Mondiale, la Balilla era al servizio della persona e della famiglia, durante la Guerra fu trasformata in camioncino, alla fine della Guerra ritrasformata in barchetta smontandone la carrozzeria ed il pianale e montando una sorta di copertura della meccanica in alluminio. C‘era una grande voglia di divertimento e di rivalsa ed in quei periodi nascevano corse su strada ogni domenica. Il passo successivo fu quello di trasformarne il telaio e successivamente trasformarne ed elaborarne la meccanica. Da questi processi nascono nuove categorie di artigiani, qualche volta, assolutamente geniali. Una generazione di persone che in pochi anni ha ricostruito un paese trasformandolo nella ottava realtà produttiva mondiale.

Da cosa deriva il nome?

Fratelli Frigerio, io, Leonardo, e mio fratello Vittorio.

Quali sono le vostre ambizioni?

Dare vita ad una piccola realtà, che duri nel tempo e cerchi di individuare i desideri di una piccola clientela molto esigente, ma soprattutto dare la possibilità ai driver di sentirsi soggetti e non oggetti.

Nel vostro company profile si legge: “Costruire un’auto come gli artigiani costruivano le famose Gran Turismo alla fine degli anni ’50…”. Perché farlo nel 2016?

Riprendendo la risposta del punto precedente, pensiamo che in un periodo in cui la grande industrializzazione del settore automobilistico, la tecnologia, l’elettronica, abbiamo tolto personalità al prodotto auto, il potere di guidare una vettura realizzata secondo i propri desideri non solo formali, ma soprattutto sostanziali sia appagante. Il driver al centro dell’ automobile e non il contrario. Come dicevamo, il pilota soggetto e non la macchina.

Che auto è la Effeffe Berlinetta?

Un’auto innanzi tutto capace di emozionare, sia a livello formale sia a livello sostanziale, un’ auto con cui portare il sabato sera la moglie a teatro e la domenica mattina andare in pista a divertirsi, nella migliore tradizione delle GranTurismo di quegli anni che hanno reso famoso il sistema Italia in tutto il mondo. Un’auto senza filtri tra la strada ed il pilota. Un’ auto con cui riscoprire la propria capacità di pilotare in maniera assolutamente semplice. Un’auto per tanti ma non per tutti. Un oggetto con una grande valenza emozionale, ma anche di cultura e tradizione.

Da dove siete partiti?

Da un foglio bianco. O per essere più precisi da tubetti di acciaio con cui, con l’aiuto di alcuni di quelli artigiani di cui prima si accennava, abbiamo cominciato a dare una forma. Data la forma siamo passati alla costruzione di un primo telaio che ci permettesse di valutare gli ingombri della meccanica che avevamo scelto, e poi ricoprire il tutto con fogli di alluminio battuti a mano. Il risultato ci ha stupito. Da quel punto il lavoro è stato affinare in maniera maniacale la bozza di prodotto che avevamo realizzato. Ed è a questo punto che hanno cominciato a servire i fogli bianchi. Trasferire in progetto quanto era stato realizzato a mano partendo dalla passione, avvalendoci comunque della migliore tecnologia presente sul mercato. Abbiamo destato talmente tanto interesse ed entusiasmo, che alcune delle migliori realtà tecnologiche del settore si sono imbarcate nel nostro progetto. I nostri partner tecnici di oggi si chiamano SolidWorld con tutti gli strumenti di progettazione SolidWorks, Michelin casa madre per quanto riguarda lo sviluppo degli pneumatici e regolazione delle sospensioni, PozziArosio e Saip per le componenti in poliuretano delle sospensioni e delle sedute.

Quanto tempo ci vuole per realizzarne una?

Sei mesi. Infatti questo è il nostro termine di consegna dalla data dell’ordine. Inizialmente  ne produrremo dieci esemplari l’anno, con poco sforzo si potrà arrivare ad una produzione massima di venti esemplari l’anno.

Per che tipo di clientela è stata pensata?

Clienti soggetti e non oggetti. Con una grande cultura automobilistica, con molta voglia di riscoprire il piacere di guidare facendo turismo, o divertendosi in maniera un poco più spinta in circuito. Clienti con il desiderio di possedere un pezzo di storia, molto esclusivo. Ma il termine assolutamente corretto della clientela da noi pensata è “GENTLEMEN e GENTLEWOMEN DRIVER”.

Avete già degli ordini? Si può già dire il costo della vettura?

Con i piedi piantati bene a terra, è da metà settembre che abbiamo cominciato a lavorare sulla parte commerciale, infatti volevamo avere la Berlinetta perfettamente finita in ogni sua parte e perfettamente collaudata e funzionante. Da allora ogni fine settimana è impegnato in drive-test in cui possibili acquirenti provano la Berlinetta sulle strade della Brianza. I risultati sono assolutamente entusiasmanti e alcune trattative di vendita sono a buon punto. Parallelamente ci stiamo muovendo per creare una piccola rete di Dealer molto esclusivi per distribuirla a livello internazionale. È difficile al momento dare un prezzo di vendita per la vettura, molto dipende dal grado di personalizzazione, che può essere veramente notevole sia come meccanica, sia come allestimenti, che l’eventuale cliente vuole.

Cosa offrirete al cliente come servizio pre e post vendita?

Nello spirito dell’iniziativa, in cui stiamo cercando di privilegiare l’avventura umana, il servizio offerto innanzitutto è la massima disponibilità personale ad assistere il potenziale acquirente. Organizzare i test drive secondo i desideri e la disponibilità, assistere il driver nella scelta della parte meccanica mettendo a sua disposizione la nostra esperienza maturata nelle corse e cercando di trasferire nelle varie opzioni possibili i desideri e le aspettative che il cliente ha, individuare secondo il suo gusto estetico le opzioni di finitura mettendo a disposizione anche la conoscenza di quelle che erano le tradizioni delle GranTurismo di un epoca che ormai pochi conoscono, ed il farsi seguire costantemente durante la produzione della propria automobile come se fosse un abito cucito su misura. Organizzare in fase di consegna un piccolo corso di pilotaggio e soprattutto un corso in cui cercare di trasferire al driver tutte quelle conoscenze di regolazioni meccaniche che egli potrà da solo effettuare e che gli consentiranno di adattare la Berlinetta ai propri desideri di handling. Sembra banale ma quasi più nessuno ricorda termini come caster, camber, toe, regolazioni fondamentali al cui variare cambia completamente il feeling con la vettura. Trasferire conoscenze, fare sentire il possibile driver soggetto e non oggetto nei confronti della Berlinetta. Il servizione pre e post vendita per noi è questo.

Sarà il primo e unico vostro progetto o ce ne saranno altri?

Stiamo già lavorando alla realizzazione della vettura che presenteremo probabilmente l’anno prossimo.

Tratto da Lusso Style di Novembre 2016