Giovanni Molina Rojas: “L’odontoiatria estetica per un sorriso sano e naturale”

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Giovanni Molina Rojas

Nonostante la giovane età,  il Dott. Giovanni Molina Rojas, ha maturato un’esperienza straordinaria nel settore della odontoiatria estetica e nell’implantologia. Durante i suoi soggiorni di studio e perfezionamento negli USA e a Dubai, ha potuto apprendere tecniche all’avanguardia, specializzandosi nei più avanzati mercati del settore.

Ora è tornato in Italia per divulgare la sua conoscenza e sensibilizzare anche i pazienti del Belpaese su settori dell’odontoiatria di cui molti non conoscono neppure l’esistenza. Noi lo abbiamo intervistato per conoscere cosa è possibile ottenere con le nuove tecniche.

Estetica dentale: quali sono i passi avanti più significativi che sono stati fatti negli ultimi anni?

L’odontoiatria cosmetica è una disciplina che si è sviluppata negli anni ‘80 negli Stati Uniti con l’avvento delle faccette in ceramica. Tutto è nato dallo sviluppo di tecniche che consentono di creare dei sottili strati di ceramica in grado di mimare i colori dei denti naturali, e aderirle in modo predicibile e duraturo alla superficie dei denti. Con le faccette è possibile cambiare forma, colore e posizione dei denti senza però dover rimuovere tutto il tessuto dentario che è necessario asportare per una corona. Inizialmente i trattamenti estetici venivano eseguiti da dei “pionieri”, che offrivano questi sorrisi hollywoodiani utilizzando tecniche improvvisate e materiali ceramici poco estetici. Da quel momento in poi l’odontoiatria cosmetica si è evoluta progressivamente. Sono state sviluppate ceramiche sempre più resistenti ed estetiche, che riescono a mimetizzarsi perfettamente tra i denti naturali garantendo allo stesso tempo una maggiore longevità dei trattamenti. A seguito di molti studi sull’estetica del sorriso sono stati sviluppati molti parametri seguendo i quali si riesce a “disegnare” un sorriso proporzionato e in armonia con i tratti somatici del volto e con le sue dimensioni. Nuove tecnologie digitali permettono di pianificare il trattamento al computer, comunicare in modo efficace col paziente e semplificare le fasi per la creazione dei manufatti in ceramica. Infine, l’estetica del sorriso si è evoluta radicalmente: a differenza degli anni ’80 e ’90, dove venivano offerti denti molto appariscenti (bianchi e perfetti), ora si preferisce un aspetto naturale, sano e talmente veritiero da risultare impercettibile.

Che tipo di paziente si interessa al trattamento estetico?

Ho constatato che in Italia rispetto ai paesi dove ho vissuto, Stati Uniti ed Emirati Arabi Uniti, viene prestata molta meno attenzione all’estetica del sorriso. Sembra che gli italiani, un popolo che notoriamente cura nel dettaglio il proprio aspetto fisico, si “dimentichino” che un sorriso sano e armonioso può illuminare il volto donando un aspetto molto più giovane. Le cose tuttavia stanno cambiando. Sempre più persone si interessano ai trattamenti estetici, soprattutto la fascia di età tra i 30 e i 40 anni. E’ chiaro che ormai anche nel nostro paese si cominci a percepire che la salute e bellezza di un sorriso sono gratificanti non solo a livello sociale ma anche professionale. Diversi studi hanno dimostrato che bei denti donano autostima, sicurezza, e sono addirittura associati a bravura professionale e competenza. Il problema di fondo è che gli italiani sono poco informati riguardo ai trattamenti a disposizione. Oggi sono disponibili soluzioni semplici e minimamente aggressive, come lo sbiancamento dentale, le faccette o l’ortodonzia con placchette invisibili, le quali consentono un marcato miglioramento del sorriso. I pazienti più giovani con dentatura integra spesso chiedono uno sbiancamento e correggono il mal posizionamento dei denti con l’ortodonzia. Pazienti invece con dentatura abrasa, discolorata o compromessa possono beneficiare di trattamenti come le faccette, le corone e l’implantologia. Un professionista che si dedica all’odontoiatria cosmetica può consigliare la soluzione più idonea e informare riguardo alle nuove soluzioni a disposizione.

Lei ha affinato le sue tecniche all’estero: cosa l’ha spinta a tornare in Italia?

Sono partito sei anni fa dall’Italia perché desideravo conoscere nuove realtà umane e professionali, per  poi ritornare arricchito di queste esperienze. Ho avuto più di un’opportunità di stabilirmi permanentemente all’estero, tuttavia col tempo ho capito che non sarei mai riuscito a privarmi delle nostre bellezze artistiche e naturalistiche, e della nostra cultura. Vengo da un piccolo paese nella provincia di Treviso, e gli anni trascorsi nelle grandi metropoli, prima a New York e poi a Dubai, mi hanno fatto rivalutare i valori della nostra società. Valori basati sulla famiglia e sul servizio alla comunità. Da un punto di vista professionale, desidero inoltre offrire in Italia le conoscenze apprese soprattutto nel campo dell’odontoiatria cosmetica, una disciplina ancora poco diffusa nel nostro paese. Il mio obiettivo è quello di affermarmi sul territorio nazionale e dare il meglio per contribuire allo sviluppo dell’odontoiatria italiana, che peraltro già gode di una elevata stima a livello internazionale.

Quali sono le metodologie che si utilizzano nella odontoiatria cosmetica?

L’odontoiatria cosmetica ha come scopo il miglioramento dell’aspetto del sorriso. Un bel sorriso si integra nella cornice del volto perchè è in armonia col resto dei tratti somatici. Quando invece un sorriso cattura l’attenzione per la presenza di un inestetismo, è possibile intervenire per migliorarne l’aspetto. I trattamenti più comuni sono lo sbiancamento dentale, il rimodellamento della forma dei denti con resina composita, le corone in ceramica e l’ortodonzia. Lo sbiancamento consiste nel modificare il colore dei denti naturali tramite l’applicazione di agenti chimici sulla superficie del dente. E’ una pratica del tutto sicura, che non causa alcun danno ai denti ed è molto predicibile. Per riparare denti anteriori fratturati, cariati o abrasi viene spesso utilizzata la resina composita, il materiale che viene comunemente utilizzato per le otturazioni. Se lo scopo del trattamento è tuttavia modificare l’aspetto dei denti per ottenere un risultato estetico duraturo, è consigliabile utilizzare la ceramica invece delle ricostruzioni in composito. Quando la struttura del dente è severamente compromessa (ad esempio in denti devitalizzati, carie molto estese, fratture o abrasioni del dente molto severe), è necessario ricorrere alla sua completa ricopertura con delle corone. L’ortodonzia è una disciplina che consente l’allineamento dei denti per migliorarne l’estetica, e da alcuni anni è disponibile anche un metodo invisibile per l‘allineamento dei denti, chiamato Invisalign. Più recentemente sono state introdotte le faccette, sottili lamine di ceramica cementate alla superficie dei denti, una soluzione molto estetica e molto rispettosa dei tessuti dentari. Una evoluzione delle faccette tradizionali sono le faccette “senza preparazione” o “frammenti” di ceramica, dove il dente non viene toccato e viene solo cementato un frammento sottilissimo di ceramica per modificarne la forma. L’odontoiatria cosmetica non si focalizza però solo sull’aspetto dei denti. Un altro parametro altrettanto importante, e spesso sottovalutato dal paziente, sono le gengive. Esistono dei metodi per valutare se la quantità di gengive esposta durante un sorriso è proporzionata e in armonia con i denti. Con la chirurgia estetica parodontale è possibile modificare sia la quantità di tessuto gengivale che la festonatura delle gengive, cioè il modo in cui esse “avvolgono” il dente con un andamento parabolico. Il professionista che si occupa di odontoiatria cosmetica può proporre una o più di queste soluzioni per risolvere l’inestetismo che il paziente desidera migliorare.

In cosa consiste la tecnica del Digital Smile Design (DSD)?

Il DSD è uno strumento digitale che permette di pianificare un trattamento estetico con l’utilizzo del computer. Lavorando su fotografie digitali del sorriso è possibile pre-visualizzare il risultato finale e stimolare il paziente ad interagire con l’odontoiatra per ottenere la soluzione estetica desiderata. Il tutto senza mai toccare i denti del paziente. Una volta concordato il piano di trattamento, il “progetto” creato con il DSD viene seguito durate tutte le fasi della terapia, con precisione millimetrica. Sempre più odontoiatri scelgono di utilizzare questa tecnica per la sua versatilità e relativa semplicità di utilizzo. Il DSD è sicuramente uno strumento molto utile, tuttavia per ottenere risultati estetici di eccellenza deve essere usato da un odontoiatra esperto che ha esperienza nel campo dell’odontoiatria cosmetica.

Quali sono le materie prime che si utilizzano per questo genere di interventi?

Ogni singolo materiale utilizzato in odontoiatria è sottoposto a rigorosi test per valutarne la biocompatibilità. Nella mia professione si utilizzano moltissimi materiali: dal titanio per gli impianti dentali, alla ceramica per faccette e corone, alle resine composite e acriliche per otturazioni e provvisori, è impossibile elencarli tutti. La questione fondamentale della biocompatibilità dei materiali viene considerata molto seriamente da parte della mia professione. In odontoiatria esistono delle linee guida per la scelta dei materiali, che vengono divulgate a tutti i professionisti e devono essere seguite. Nella letteratura scientifica inoltre vengono pubblicati degli aggiornamenti riguardo alla sicurezza di nuovi materiali di recente introduzione. È giusto che il paziente sia informato riguardo alle materie prime utilizzate per i trattamenti ricevuti. Tuttavia è altrettanto importante che queste informazioni vengano divulgate da professionisti competenti del settore. Purtroppo, l’accesso a informazioni erronee o incomplete disponibili su internet provoca l’apprensione di molti pazienti riguardo ad alcune terapie o materiali utilizzati in odontoiatria. Ritengo che la cosa migliore per un paziente che abbia dei dubbi riguardo a una materia prima sia di rivolgersi al proprio odontoiatra per ricevere una spiegazione fondata sulla evidenza scientifica invece che su opinioni personali.

 

Tratto da Lusso Style di Luglio/Agosto 2017