Sapete quali sono le tendenze luxury del nuovo anno? Noi sì, abbiamo qualche indicazione e per saperne qualcosa in più vi basterà leggere ogni giorno il nostro sito web www.lussostyle.it o seguire la nostra rubrica apposita su questa rivista. Ma cos’è una tendenza in realtà? I cosiddetti influencer di ogni ambito decidono di accettare una qualche nuova proposta, sia essa legata al mondo della moda, dell’hair style, della gioielleria o quant’altro e il gioco è… fatto!
Le immagini dei personaggi si susseguono sul web, sulle tv e immediatamente scatta l’emulazione. Siamo un popolo di pecoroni? No, semplicemente siamo influenzabili e questo non è necessariamente un male. Ci piace guardarci intorno, provare nuove esperienze, sperimentare e vivere le nostre passioni. Ce lo possiamo permettere e lo facciamo. Guardate cosa accade ogni volta che Belen Rodriguez, notissimo personaggio del nostro tempo, svela al mondo una nuova scelta personale: ricordate la famosa discesa dalla scalinata dell’Ariston di Sanremo e della sua… farfallina in evidenza? Beh, quanti di quegli indumenti intimi sono stati venduti da allora e quanti realmente ne conoscevano l’esistenza? Ecco, questo significa far tendenza.
Di esempi pratici ne potremmo produrre in quantità industriale, ma poiché questa è una rubrica di riflessione, ci viene in mente una considerazione: e se le tendenze del 2015 arrivassero da “noi comuni mortali”? Mi spiego meglio. Anziché lasciarci influenzare da ciò che il jet set ci propone, non sarebbe divertente che le nuove mode arrivassero dalla gente comune? Perché questo non accade? L’unica motivazione che sono riuscito a darmi è che siamo pigri, ci piace seguire più che guidare e alle volte pecchiamo di personalità. Abbiamo paura di fallire, di apparire ridicoli, poco adatti alla realtà che viviamo quotidianamente. Ma non siete stanchi di sentirvi sconfitti in partenza? Delle volte osare è la parola chiave. “Da Londra arriva il nuovo trend…”, “Dai quartieri universitari di Parigi la nuova tendenza si sta diffondendo…”.
Ma perché, a noi italiani manca la fantasia? Analizzando la nostra storia ed il DNA che ci lega al nostro passato direi proprio di no. In Italia qualcosa si è smosso grazie ai personal shopper (di cui parliamo nelle prossime pagine) che ci esortano ad esaltare il nostro look con accessori che mai di nostra spontanea volontà avremmo osato indossare, ci invitano ad utilizzare colori che ai più potrebbero sembrare ridicoli. Senza nulla togliere all’abilità di simili professionisti, ciascuno di noi può, a mio giudizio, essere artefice del lancio di un’idea di stile, di una proposta di cui andar fieri, sfidando magari anche i pregiudizi della gente.
Fuori l’estro creativo dunque e tentate la via del nuovo, dell’innovazione. Delle volte basta poco, un giallo canarino per un pantalone da uomo, un taglio glamour per la gonna da ufficio, una scarpa fasciata o una fibbia particolare, un cappello trovato in un mercatino. Guardate i grandi designer, gli stilisti, i creativi, rubate loro frammenti di idee ed unitele nel vostro progetto di stile per realizzare un mosaico meraviglioso che certamente balzerà all’occhio e probabilmente, dopo un po’, verrà anche emulato. Cercate la vostra tendenza per il nuovo anno, sperimentate e non ve ne pentirete. E magari saranno i siti web inglesi, francesi, tedeschi o spagnoli a rimarcare la creatività della gente italiana “comune”. Perché noi siamo in grado di farlo e stupire è sempre stata una nostra prerogativa.
(Tratto da Lusso Style di Gennaio 2015)