Oltre 1,8 miliardi di euro, questo è il valore del fashion nel mondo dell’eCommerce italiano: la moda è con questi numeri ai primi posti tra le categorie più rilevanti e rappresenta il settore online che cresce maggiormente in Europa, dove il commercio elettronico, in generale, tra il 2014 e il 2015 ha registrato un +13,3%, passando dai 402 miliardi di euro ai 455 miliardi di euro del 2015. E non sembra temere un arresto a breve termine visto che per il 2016 la stima è che la curva aumenti del 12%, raggiungendo i 510 miliardi di euro. A rivelare la crescita di questo particolare settore – in occasione della Milano Fashion Week SS 2017 – è stata Netcomm, il Consorzio del Commercio Elettronico Italiano.
Secondo le logiche di un mercato in rapida espansione, il canale digitale sta diventando sempre più importante e rilevante soprattutto per intercettare i clienti di beni di lusso: la moda è infatti il primo settore per ricerca di informazione online prima di un acquisto tradizionale, dove l’abbigliamento, escluse le calzature, costituisce il 40,2%, al pari di un altro settore merceologico molto forte sul web che comprende computer, tablet e smartphone. I dati Netcomm evidenziano che su 19 milioni di utilizzatori di smartphone connessi alla rete, il 72% ha cercato in negozio un prodotto che aveva già visto online. Tali informazioni vengono ricercate dagli acquirenti prevalentemente sui siti dei retailer (oltre il 40%), seguite dal sito del produttore/fornitore (35%), e dalla semplice ricerca in rete (31%). In questo segmento i siti comparatori di prezzi, gli articoli di magazine online e la condivisione tramite social rappresentano una fetta minima (nemmeno il 30%).
A conferma che il lusso online in Italia sia più vivo che mai, si aggiunge anche un recente studio condotto da Google e Ipsos, che ha analizzato proprio i comportamenti di utenti legati ad acquisti luxury-based: il 92% dei consumatori di beni di lusso lavora ed ha una situazione finanziaria solida e autonoma, la spesa media per gioielli e orologi è di circa 2000 euro mentre per abbigliamento e accessori si parla di 700 euro. Questi consumatori hanno inoltre a disposizione una media di quattro dispositivi a testa e di loro il 94% utilizza lo smartphone per effettuare ricerche e acquisti, a fronte del 65% della popolazione media che si rivolge ai computer. Gli italiani inoltre sembrano essere particolarmente scrupolosi e interessati, navigando online durante tutto il percorso d’acquisto: si ricerca inizialmente un particolare prodotto sul web (prima fonte di informazioni e orientamento per chi compra beni di lusso) poi ci si rivolge al brand interessato, sia pre che durante fino ad acquisto compiuto.
Lo shopping online è dunque diventato ufficialmente una consuetudine italiana: secondo i dati dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm-Politecnico di Milano, negli ultimi cinque anni il numero di eShopper è addirittura raddoppiato, passando dai 9 milioni di marzo 2011 ai 18,8 milioni di marzo 2016, e di questi il 62% acquista da un merchant già sperimentato.
“Il digitale influenza in maniera rilevante il momento dell’acquisto di prodotti fashion e luxury, dando vita a un’esperienza sempre più omnicanale” ha dichiarato Roberto Liscia, Presidente di Netcomm. “Alla luce di ciò, i negozi fisici sono entrati significativamente nel gioco digitale: nell’8,6% dei 30.000 punti vendita è infatti possibile ritirare un prodotto acquistato online. La metà di questi permette anche di prenotare online un prodotto disponibile al momento nel punto vendita”. Se infatti le vendite online di prodotti luxury valgono ad oggi il 6% contro il 26% delle vendite pure in store fisici, il 68% delle vendite offline è influenzato da una prima esperienza online. “Il segreto per avere successo – continua il Presidente del Consorzio del commercio elettronico italiano – è quello di creare un sempre maggior punto di contatto tra online e offline”.
Tratto da Lusso Style di Ottobre 2016