Raramente le persone si rendono conto della fortuna che hanno, se non quando questa svanisce. Forse è una prerogativa dell’essere umano… Ci piace da morire far riferimento a ciò che non abbiamo e che magari è in possesso di qualcun altro e non ci rendiamo invece conto quante altre persone ci invidiano per ciò che possediamo noi. L’erba del vicino è sempre più verde della nostra…
E lo stesso facciamo con il nostro Paese, l’Italia che, pensate un po’, all’estero è conosciuto come il “Belpaese”… Una contraddizione in termini che deve per forza farci riflettere. Viviamo in un Paese meraviglioso, che pur nella sua non immensa dimensione in termini di metri quadrati, ci regala meraviglie ad ogni angolo. Monumenti, scorci paesaggistici, delizie enogastronomiche, arte… E chi più ne ha più ne metta.
Abbiamo il Colosseo, il Duomo di Milano, gli Uffizi di Firenze, la Penisola Sorrentina. Abbiamo città straordinarie per cui si viene da ogni parte del mondo a visitarle e abbiamo hotel galattici e strutture extralusso che fanno da contorno a tutto questo. Siamo la patria del cosiddetto made in Italy: nessun altro Paese nel mondo può avere un simile onore. Ce lo siamo conquistati con il nostro lavoro, con la determinazione e con la ricerca della qualità, alla faccia di chi ci continua a dare dei superficiali.
Andatelo a dire a gente come Giorgio Armani, Valentino, Piero Ferrari… Noi siamo la patria dell’eccellenza perché viviamo contornati dall’eccellenza. Ci piace gustarla, cullarla, accarezzarla quasi e assimilarla con tutti i nostri sensi.
D’accordo, in questo momento storico non costituiremo una potenza economica mondiale, ma siamo una superpotenza sotto mille altri punti di vista. Il problema è che non sappiamo valorizzare tutto questo al meglio: in primis perché siamo noi stesso a non apprezzarlo abbastanza.
Forse perché ne siamo contornati, non ci rendiamo conto nel modo giusto della fortuna che abbiamo ad essere nati in un Paese come l’Italia. Ma se solo provassimo a riflettere, certamente non potremmo che essere felici della nostra posizione nel mondo. Certo, ci vorrebbe anche un po’ di collaborazione da parte di chi questo splendido Paese lo guida… ma questa è un’altra storia.
A mio avviso, dovremmo cercare di guardare di meno nei giardini degli altri, cercando siepi rigogliose e cespugli di rose da competizione: perché il nostro giardino è “reale”, in entrambi i sensi del termine.
Noi siamo il paese del lusso e ad ogni angolo di una qualsiasi strada c’è qualcosa che ce lo ricorda e ce lo fa apprezzare. Non dimentichiamolo mai…