La linea Ad Hoc di IGV Group, azienda leader nel settore del trasporto verticale, ha ideato una nuova gamma di prodotti che sono delle vere e proprie opere d’arte. “La cabina dell’ascensore come spazio progettuale in cui creare un microcosmo fatto di dettagli, giochi e stimoli”: è questo lo spirito con il quale lo studio CaberlonCaroppi di Milano ha progettato il secondo ascensore della linea Ad Hoc di IGV Group. Da questa collaborazione è nato l’ascensore Pop Up.
Che cos’è l’ascensore pop up
Pop Up è proprio come i libri per bambini che si aprono liberando figure tridimensionali e si articola in tre soggetti completamente diversi tra loro, accomunati dalla volontà di dare personalità a un ambiente da sempre un po’ trascurato, per proiettare le persone in un sogno che dura il tempo di un breve viaggio.
IGV Group nelgi anni si è affermata come leader del prodotto “su misura” e di alta gamma ed ha intrapreso in questi mesi un nuovo percorso di dialogo e collaborazione con designer e progettisti.
Michele Suria, CEO di IGV Group ha dichiarato: “L’innovazione tecnologica e la personalizzazione sono da sempre i plus che caratterizzano IGV Group e che ne hanno determinato il successo in un settore connotato da una produzione anonima ed eccessivamente standardizzata. Ora intendiamo dimostrare come l’ascensore, con il suo ruolo funzionale, possa essere reinterpretato e divenire parte integrante del progetto architettonico sia dal punto di vista strutturale che formale e di design”.
Il lavoro dello studio CaberlonCaroppi parte da un concetto chiaro : ripensare alla cabina dell’ascensore come momento sospeso di esperienza e di sorpresa, sia esso realizzato per una abitazione, un hotel, un edificio pubblico o privato.
Tre idee che vogliono raccontare qualcosa…
Tre le proposte scaturite sulla base di un preciso racconto. Il primo, Belle Epoque, onirico ed elegante, esprime un chiaro richiamo alla ‘poetica’ dei film di Wes Anderson”.
Il secondo, Golden Age, si ispira ai vecchi film in bianco e nero, dove in ascensore era presente il “lift boy” che accompagnava l’ospite al piano. È un omaggio all’ascensore e al suo immaginario. Questo spazio elegante è fortemente caratterizzato da una carta da parati geometrica (tratta dalla collezione Eterea per Zambaiti Parati) completata da specchi e metalli che ne esaltano la profondità.

Per il terzo racconto, Home Sweet Home, lo studio ha concepito uno spazio più intimo, come se l’interno dell’ascensore fosse una sorta di ‘anticamera’ al piano.
Così le pareti sono decorate con una boiserie arricchita da specchi e cornici in un gioco cromatico acceso, il pavimento, rivestito in parquet, conferisce calore all’ambiente con la presenza di un divanetto per sedersi o appoggiare oggetti.
La vocazione alla progettazione degli spazi comuni è un elemento distintivo dello studio CaberlonCaroppi che ha all’attivo oltre 140 hotel nel mondo. Nelle parole di Ermanno Caroppi: “L’idea di arredare un ascensore, di avere carta bianca, di provare a interpretare uno spazio da sempre un po’ dato per scontato, è stato da un lato divertente e dall’altro una conferma che sempre di più le aziende puntano a differenziarsi attraverso l’unicità e la creatività con progetti interessanti e nuove prospettive.”
Pop Up fa parte della linea Ad Hoc, una nuova generazione di prodotti interpretati dai nomi più noti dell’architettura, in cui l’ascensore diventa un oggetto di design, estremamente personalizzabile. Con l’obiettivo di affermarsi nel segmento della progettazione, IGV Group ha scelto come art director Giulio Cappellini, architetto e talent scout, ambasciatore del design e del Made in Italy nel mondo, che coordinerà questo progetto.
