Le tradizioni culinarie della Pasqua

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tradizioni culinarie della pasqua

La celebrazione della Pasqua porta con sé, percorrendo tutta l’Italia da Nord a Sud, tradizioni culinarie vaste e rinomate in tutto il mondo. Durante questa festività in ogni luogo della penisola vengono serviti in tavola piatti antichi, elaborati e simbolicamente portatori di un bagaglio culturale unico, fiorente di usanze e tradizioni, tramandato di generazione in generazione. I cibi che si consumano durante la Pasqua non derivano esclusivamente dalla festività cristiana, ma hanno antiche origini nelle tradizioni agricole dell’epoca precristiana, evocando il risveglio dal freddo letargo invernale e l’inizio della primavera, pronta a fiorire e a donare alla terra i suoi dolci frutti oltre che fresche erbe. Questa è la ragione per la quale molte realtà regionali hanno alla base del proprio menù pasquale piatti a base di farina (un chiaro rimando alle spighe di grano dei campi) e di erbe (sinonimo di rinascita primaverile della vita). Ogni regione, quindi, festeggia con tipici piatti salati e tradizionali dolci di Pasqua.

Piatti salati: i più famosi della Penisola

Il viaggio attraverso le tradizioni culinarie della Pasqua inizia con un’eccellenza ligure: la torta pasqualina, composizione di sfoglie salate ripiena di spinaci, bieta, uova e ricotta. Richiamo diretto alla bontà della natura e ai suoi doni primaverili, la sua storia ha inizio nel XV secolo quando per la prima volta ne scrive Ortensio Orlando, elogiandone la bontà. 

Nell’eterogeneo gruppo delle torte salate rientra poi la torta, forse, più conosciuta di tutte: il casatiello napoletano. La sua fama deriva dall’unione di mille sapori, salame piccante, pancetta, provolone, pecorino, pepe nero, uova sode, insomma più ingredienti ci sono, meglio è. Anche qui, le origini risalgono al XVI secolo, per la prima volta nominato dallo scrittore Giambattista Basile nella favola “La Gatta Cenerentola” come alimento presente sulla tavola del re durante il banchetto di festa. Per concludere la gita culinaria, l’ultima tappa non può che essere il piatto simbolo della Pasqua: l’agnello in tutte le sue varianti. Da quello preparato alla “romana” arricchito con salsa di acciuga e rosmarino fino ad arrivare a quello tipico delle Marche, avvolto nella pancetta e sfumato con vino bianco. 

Dolci tradizionali di Pasqua

Da molti considerata l’erede del panettone, la colomba è un vero e proprio dolce tradizionale. Essendo considerata da molti lombarda e da altri veneta, le sue origini sono incerte, ma ciò che risulta assodato è che si è aggiudicata la nomina di “dolce universale”, diffuso in tutta la Penisola, al di là delle singolarità culinarie regionali. Inoltre, la preparazione dell’impasto per crescere (e quindi prendere la forma che la contraddistingue) prevede l’impiego di un tempo abbastanza lungo, ovvero tre lievitazioni. Dopodiché il tutto potrà essere ricoperto di glassa di mandorle o nocciole. 

Il secondo dolce pasquale più famoso invece è la pastiera napoletana. Amata in tutta Italia, racchiude al suo interno un complesso di sapori fatto di grano bollito nel latte, pasta frolla, ricotta, uova e fiori d’arancio. Secondo la più antica leggenda fu creata dalla sirena Partenope per celebrare l’inizio di una nuova primavera.