La Camera delle Meraviglie
Meta, negli ultimi anni, di tantissimi visitatori, la Camera delle Meraviglie di Palermo è la testimonianza dell’influenza che la cultura araba e la religione islamica ebbero sulla città. Questo incantevole luogo, conosciuto anche come Camera Blu, è venuto alla luce solo nel 2003, quando i proprietari dell’immobile, un antico palazzo posto alle porte del mercato di Ballarò, decidono di avviare dei lavori di ristrutturazione.
Una delle stanze, sotto uno spesso strato di intonaco che si stava sgretolando a causa di un’infiltrazione di acqua, nascondeva pareti dal colore blu intenso percorse da scritte in arabo color argento e decori dorati.
Dopo attenti studi, si è appurato che questo doveva essere un luogo dedicato alla preghiera ed alla meditazione: la sua pianta perfettamente quadrata, si caratterizza per il ripetersi del numero 7: sette sono le righe delle scritte, sette sono le porte e le finestre, sette sono le lucerne che rischiarano l’ambiente.
Una delle frasi, ripetuta come una litania continua, è tratta da una delle massime del profeta Maometto: “Quello che Dio vuole accade, quello che Dio non vuole non accade”.
La Camera delle Meraviglie può essere visitata su appuntamento, prenotandosi sulla pagina Facebook e pagando un biglietto di 5 euro. Oltre alla Camera Blu è possibile accedere ai saloni del palazzo con i pavimenti in maiolica e le volte in stile Liberty.
La Cappella del Barolo
Altro gioiellino imperdibile è la Cappella del Barolo, gioiello artistico delle Langhe. È una splendida e coloratissima chiesetta che porta la firma di due artisti di fama internazionale: Sol LeWitt e David Tremlett.
Con le sue cromie accese e vivaci, squadernate su semplici volumi, la piccola Cappella del Barolo si è guadagnata il titolo di chiesa più colorata del mondo. Fu costruita nel 1914 ed inizialmente fu dedicata alla Madonna delle Grazie. Meta privilegiata di tantissimi visitatori, è situata nel vigneto Brunate di La Morra, immersa nel suggestivo e verdeggiante paesaggio delle Langhe.
Non fu mai consacrata e nel 1970 divenne di proprietà della famiglia Ceretto che l’acquistò assieme ai terreni circostanti. Dopo un lungo periodo di degrado e di abbandono, la Cappella Barolo assunse una nuova e coloratissima veste grazie all’intervento di Sol LeWitt, che si occupò delle facciate esterne, e di David Tremlett che invece rivolse il suo estro artistico agli interni.
I due geniali artisti, tra un bicchiere di squisito vino ed una boccata d’aria fresca a contatto con un paesaggio che non lascia indifferenti, diedero vita ad un piccolo ed incredibile gioiello architettonico, il cui nome si deve proprio al prezioso nettare che si produce in quei territori.
Ogni anno, la preziosa Cappella del Barolo accoglie migliaia di visitatori che vi si recano per godere del prezioso paesaggio panoramico e suoi dei colori squillanti. Una vera e propria opera d’arte a cielo aperto che merita senz’altro una vista!