Da sempre di nicchia ed esclusivi, i vestiti di alta moda hanno solo poche centinaia di clienti in tutto il mondo. Inoltre, gli unici pezzi realizzati, sono sempre su misura e costano molte decine di migliaia di euro. La settimana Haute Couture di Parigi che celebra questo tipo di moda non è però fine a se stessa, è altresì determinante nel guidare le vendite di prodotti più commerciali, come le fragranze, e rappresenta l’espressione più pura di un marchio dal un punto di vista creativo.
Le grandi griffe della moda a Parigi
Virginie Viard, nominata direttrice creativa di Chanel dopo la morte di Karl Lagerfeld a febbraio, si ritrova ora in un triumvirato di donne alla guida di tre delle etichette più influenti del settore (tra cui Maria Grazia Chiuri a Dior e Clare Waight Keller a Givenchy). Il suo ruolo non può essere sottovalutato: Chanel ha annunciato entrate per il 2019 di oltre 11 miliardi di dollari.
Per la sua seconda collezione couture per il marchio di lusso, questa volta Virginie Viard si è ispirata all’infanzia della fondatrice Coco Chanel all’Abbazia di Aubazine. La designer è stata particolarmente attratta dal giardino che ha visto nell’Abbazia, che ha ricreato in tutto il suo fascino rustico con un set impressionante presso il Grand Palais di Parigi. Le modelle hanno camminato lungo il giardino pavimentato, con la sua vegetazione spartana e una fontana centrale sullo sfondo.
La vita di Coco Chanel all’Abbazia di Aubazine ha modellato non solo il set, ma l’intera collezione stessa. I look monocromatici erano ispirati a quelli indossati dai bambini. Scollature e colletti erano vagamente basati sui copricapi delle suore, anche se aggiornati con un richiamo alla moda e allo stile di Chanel. Sottili toni pastello, ispirati alle vetrate, si sono fatti strada anche nella collezione, sotto forma di abiti splendidamente ricamati e set di due pezzi.

Maria Grazia Chiuri ha ripreso una domanda dell’artista americana Judy Chicago come filo conduttore delle creazioni Dior Haute Couture Primavera Estate 2020: “What if Women Ruled the World?” si chiede la designer italiana per pensare alla sua nuova donna Dior.
Per realizzare i suoi look, la Direttrice Artistica si è ispirata a rappresentazioni classiche di dee come Atena. Il suo stile maestoso è un’allegoria neoplatonica della bellezza, magnificata da opere iconiche come la Nike di Samotracia o la Primavera di Sandro Botticelli, che coniugano forza intellettuale e armonia estetica. Motivi essenziali di questa collezione, ricche spighe di grano dorate ricordano ancora una volta l’inalterabile potenza creatrice delle donne.
The Female Divine, l’installazione appositamente ideata da Judy Chicago nel giardino del Musée Rodin in occasione della sfilata, è al tempo stesso un rifugio, un palcoscenico e un’opera monumentale. Maria Grazia Chiuri mette in risalto la visione di questa pioniera, fondatrice dell’arte femminista americana, ridando vita a una concezione divina della femminilità, trionfante e padrona delle sue scelte.
Una Couture dell’inconscio per Valentino: sia individuale (del Direttore Creativo Pierpaolo Piccioli) , che collettivo (degli Atelier), perché il sogno della Couture richiede molte diverse individualità per diventare realtà. “Ogni passaggio lascia un’impronta unica. Dopo tutto, secondo Carl Jung, l’unicità è ciò che rende identici tutti gli esseri umani”, ha affermato Piccioli, che ha concluso: “l’inconscio come squarcio su un mondo più profondo, probabilmente più scuro, palpabilmente sensuale ed erotico in cui la vera natura dell’abito si rivela in un dialogo più stretto con il corpo, mentre trasparenze, aperture, tagli rendono visibili le strutture e il corpo stesso”.
Con un gesto di inclusione che da sempre gli appartiene, Giorgio Armani per la collezione Privé di Alta Moda 2020 viaggia con l’immaginazione e attraverso richiami e suggestioni disegna universi lontani. Con la sua capacità di combinare segni visivi di altre culture a geometrie concettuali, ha creato veri e propri capolavori di manualità. Vestiti che, in una splendente follia cromatica e decorativa, incantano lo sguardo e con la fantasia portano ai confini del mondo.
I ricami, le stampe, gli intarsi portano la fantasia dell’ikat nella contemporaneità. Un motivo evocativo che sembra sciogliersi nell’impalpabile leggerezza del tulle ricoperto di cristalli, o nel lento e sensuale movimento dei lunghi fili lucenti di perline.

Giardini come metafore per Givenchy. Segnavia e segnali per le vite vissute, le amicizie coltivate, le stagioni passate. Dalle “stanze” murate di Sissinghurst ai frutteti di Monk’s House e Clos Fiorentina di Hubert de Givenchy, Clare Waight Keller considera i giardini come un arazzo di tempo e circostanze e li incorpora nella collezione Givenchy Haute Couture Primavera Estate 2020.