Anche se la primavera si è già manifestata con tutta la sua forza, non è bene abbassare la guardia: il meteo di questi giorni ce l’ha insegnato. Attenzione dunque non dimenticare l’ombrello, un accessorio oggi alla portata di tutti – e puntualmente in cima agli elenchi degli oggetti smarriti – ma considerato in passato come oggetto di lusso e status symbol.
Un oggetto regale
Una storia di tutto rispetto: i primi ombrelli non avevano niente a che fare con la pioggia ed erano appannaggio delle persone importanti, tanto che nell’antica Assiria avere quest’accessorio era privilegio esclusivo del re. Un simbolo di potere soprattutto in Asia, dove il prestigio di un governante era direttamente proporzionale al numero di ombrelli che possedeva.
Quest’oggetto però inizialmente non aveva la funzione di riparare dalla pioggia: la stessa parola “ombrello” che deriva dal latino umbra indica una funzione di riparazione dal sole. Secondo gli storici del costume, furono i cinesi o forse le donne dell’antica Roma che iniziarono a ungere e incerare i loro parasole affinché riparassero dalla pioggia.
Ma fu solo nel XVIII secolo che le donne della Gran Bretagna iniziarono a portare l’ombrello mentre gli uomini lo rifiutavano ancora considerandolo un fronzolo da effemminati. Fu Jonas Hanway, viaggiatore e filantropo, il primo uomo a Londra ad avere il coraggio di farsi vedere in pubblico con l’ombrello. Nel corso dei suoi viaggi all’estero aveva osservato uomini che lo usavano e così si convinse a sfidare gli scherni e nel 1768, quando morì, tutti ormai portavano allegramente l’ombrello.
Bombetta, english style
Più recente è invece la storia di un altro accessorio tipico dell’english style, la bombetta: furono Thomas and William Bowler a vendere il primo esemplare il 17 dicembre 1849, nel negozio di cappelli James Lock & Co di Londra. La leggenda racconta che ad acquistare la bombetta (che in inglese si chiama per l’appunto bowler) fu uno dei fratelli del Conte di Leicester, Edward Coke, che desiderava un copricapo che garantisse protezione, adatto per i guardiacaccia di Holkham Hall a Norfolk.
E la bombetta venne subito messa alla prova: quando Coke si recò a visionare il cappello che aveva richiesto, lo calpestò e quando vide che il feltro rigido e la cima arrotondata avevano resistito al colpo, acconsentì a pagare la bellezza di 12 scellini per il cappello. Ma a fare la fortuna di questo nuovo copricapo non furono cacciatori e guardiacaccia, bensì banchieri e finanzieri della city. Bombetta e ombrello divennero infatti presto il simbolo inconfondibile di questa classe sociale. Una tesi che il disneyano George Banks di Mary Poppins dimostra con ironia.
Tratto da Lusso Style di Ottobre 2015