Nella scelta di un orologio capace di adattarsi alle caratteristiche di chi lo indossa, uno degli aspetti più importanti da tenere in considerazione è il movimento, dalla cui affidabilità dipende il funzionamento effettivo di ogni modello. Che si opti per gli orologi sector di ultima generazione o per proposte vintage, vale la pena di conoscere le diverse soluzioni a disposizione.
Il movimento meccanico
In un orologio meccanico, l’alimentazione del movimento dipende da una molla che deve essere avvolta a mano: essa, quindi, si snoda in modo graduale e omogeneo, così da favorire il movimento regolare della lancetta dei minuti. La riserva di carica di un orologio è tanto maggiore quanto più la molla principale è lunga. Il pedigree classico degli orologi meccanici è ciò che li rende così amati: emblemi di una tradizione antica, sono intriganti anche per l’ingegneria che sta alla base della loro progettazione e della loro realizzazione. Per accessori di questo genere non c’è bisogno di alcuna batteria, proprio perché – come si è detto – è una molla a carica manuale ad alimentarli: nel momento in cui l’orologio smette di ticchettare, è sufficiente avvolgere di nuovo la molla per fare in modo che esso riprenda a funzionare.
Ciò implica, come si può intuire, la necessità di un avvolgimento costante, da effettuare almeno una volta al giorno: è ovvio che per gli appassionati del genere questo compito non solo non è un fastidio, ma è addirittura un piacere. Un’altra caratteristica peculiare degli orologi meccanici va individuata nel movimento dolce della lancetta, che quindi non riproduce il classico tic tic che contraddistingue gli orologi al quarzo. C’è da tenere conto, in ogni caso, della notevole sensibilità all’ambiente che caratterizza questi accessori, che risentono dell’umidità e dei campi magnetici.
La carica automatica
Tra gli orologi Sector che si possono trovare sul mercato non è difficile imbattersi in modelli dotati di carica automatica: anche in questo caso è presente un nucleo meccanico, con il motore che funziona o si disattiva a seconda dei movimenti del braccio e del polso. Proprio il movimento del polso fa sì che si accumuli una quantità di energia tale da garantire un funzionamento costante fino ad alcune settimane di seguito. Come per gli orologi con movimento meccanico, non è richiesta alcuna batteria, ma in più c’è il vantaggio della mancanza della carica manuale. I fattori ambientali esterni possono avere delle ripercussioni sul funzionamento di un orologio con carica automatica, che proprio per questo motivo va messo in un rotore quando non viene indossato.
Gli orologi al quarzo
Gli orologi Sector sono, nella maggior parte dei casi, al quarzo: accurati e precisi, non prevedono il movimento dolce delle lancette che, invece, si spostano a scatti, innescando il classico ticchettio che ne deriva. Per il funzionamento c’è bisogno di una batteria, ma il vero punto di forza di tali modelli è la capacità di durare a lungo nel tempo, complice la ridotta manutenzione di cui c’è bisogno: per altro, ci sono poche parti in movimento e, quindi, potenzialmente esposte all’usura.
Un altro aspetto che deve essere valutato nella scelta di un orologio da uomo, poi, è il cristallo: le opzioni principali vanno individuate nel cristallo in zaffiro sintetico, nel cristallo in minerale e nel cristallo in plastica. Quest’ultimo è quello che viene utilizzato nella maggior parte dei casi per gli orologi digitali, e ha il pregio di resistere senza problemi agli urti, pur essendo sensibile ai graffi. Lo zaffiro sintetico, d’altro canto, è il materiale più duro, e proprio per questo è il più costoso. A metà strada tra le due soluzioni si colloca il minerale, vale a dire vetro trattato termicamente. Insomma, ci sono proposte per tutte le tasche e per tutti i budget.