Quanto vale il mercato dell’alto di gamma in Europa?

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L’alto di gamma in Europa vale oggi 986 miliardi di Euro ed entro il 2030 l’obiettivo è portalo ad un valore di 2.500 miliardi. Questi i dati rilasciati da dati dall’Alleanza Europea delle Industrie Culturali e Creative di Alta Gamma (ECCIA), di cui Altagamma è tra i Soci Fondatori.

“L’alto di gamma europeo è protagonista di un mercato globale che potrebbe raddoppiare il proprio valore entro il 2030 raggiungendo 2.500 miliardi di euro, come rileva lo studio ECCIA presentato a Bruxelles”, ha dichiarato Stefania Lazzaroni, CEO di Altagamma. “Il suo impatto è rilevante anche sul piano sociale: 2 milioni di posti di lavoro nel 2024; 160.000 nuovi impieghi dal 2019; investimenti fino al 3% del fatturato in sostenibilità e fino al 5% in formazione. Inoltre, il 40% dei turisti di alta gamma sceglie l’Europa anche perché interessato ad acquistare le nostre creazioni manifatturiere. In un anno complesso come questo, siamo lieti di narrare alla Commissione Europea l’impegno e le esigenze di un comparto strategico che rappresenta un patrimonio culturale ed economico da tutelare”.

“È facile pensare che il settore sia immune agli scossoni economici degli ultimi tempi. Sebbene i titoli del lusso rendano 4-6 volte più del mercato generale in Italia o Francia, avvertiamo alcuni segnali preoccupanti”, dichiara Michael Ward, Presidente di ECCIA. “Misure tariffarie rischiano di compromettere la domanda globale, aumentare i costi e spingere le imprese a rivedere le catene di approvvigionamento, mentre è essenziale salvaguardare la redditività e invocare una maggiore stabilità”.

5 proposte per continuare a crescere

Continuare a crescere far proliferare un mercato, quello dei prodotti d’alta gamma, che evidentemente funziona, l’ECCIA ha elaborato 5 raccomandazioni politiche per l’Unione Europa.

1. RAFFORZARE LA PROPRIETÀ INTELLETTUALE E COMBATTERE LA CONTRAFFAZIONE

  • Rafforzare l’applicazione del Digital Services Act (DSA):
    L’efficace attuazione del DSA dipende dall’impegno della Commissione Europea a far rispettare con rigore le sue disposizioni:
    • Allocare risorse finanziarie e umane adeguate;
    • Condurre una revisione dell’attuazione;
    • Rimuovere attivamente i prodotti contraffatti e chiarire l’attivazione del meccanismo dei segnalatori affidabili.
  • Introdurre una legislazione specifica anti-contraffazione:
    Adottare misure vincolanti per colmare le lacune lasciate dal DSA:
    • Imporre la tracciabilità lungo l’intera catena del valore tramite l’obbligo “Conosci il tuo cliente aziendale” per tutti gli intermediari, non solo per i marketplace online;
    • Richiedere agli intermediari di adottare misure proattive, ragionevoli e proporzionate per prevenire i prodotti contraffatti;
    • Garantire che le piattaforme impediscano la ricomparsa di prodotti illegali dopo la loro rimozione.

2. TUTELARE LA FIDUCIA E L’ESPERIENZA DEL CONSUMATORE

  • Contrastare le vendite non autorizzate:
    Rafforzare il quadro normativo dell’UE per consentire ai brand di far valere i propri sistemi di distribuzione selettiva contro i distributori non autorizzati, proteggendo immagine, investimenti e sicurezza dei consumatori.
  • Sostenere le reti di distribuzione selettiva:
    Mantenere la possibilità, per le imprese di alta gamma, di selezionare i rivenditori autorizzati in base a criteri qualitativi, al fine di preservare l’artigianalità e l’eccellenza del servizio.

3. PROMUOVERE LA SOSTENIBILITÀ NEI BENI E SERVIZI DI ALTA GAMMA

  • Consultazione specifica per il settore:
    Coinvolgere i rappresentanti del settore nell’elaborazione della normativa secondaria del Green Deal, per affrontare esigenze specifiche legate a ecodesign e requisiti per l’economia circolare.
  • Tempi di attuazione realistici:
    Garantire un minimo di 36 mesi per adeguarsi ai nuovi obblighi, in linea con i cicli produttivi del settore (dal design alla vendita).
  • Parità concorrenziale:
    Applicare in modo uniforme gli standard del Green Deal a tutte le aziende che operano nel mercato UE, evitando che le nuove norme compromettano la competitività globale delle imprese europee.

4. SOSTENERE L’ARTIGIANATO E LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE

  • Affrontare il divario di competenze:
    Avviare iniziative a livello UE e degli Stati membri per formare una forza lavoro qualificata nell’artigianato, nell’ingegneria e nella produzione tecnica per le industrie di alta gamma.
  • Istituire il titolo europeo di “Maître d’Art”:
    Riconoscere e promuovere le competenze creative e tecniche fondamentali per preservare l’artigianato di alta qualità.

5. RAFFORZARE IL COMMERCIO E IL TURISMO

  • Dare priorità alle soluzioni diplomatiche per le controversie commerciali:
    I marchi europei dell’alto di gamma affrontano difficoltà legate all’aumento delle tensioni geopolitiche, ai dazi e alle politiche protezionistiche, specialmente negli Stati Uniti e in Cina (che insieme generano il 35-40% dei ricavi). Servono strategie proattive come la diversificazione dei mercati, l’impegno con le economie emergenti e la promozione di accordi commerciali favorevoli per garantire resilienza e mitigare i rischi per la redditività e la competitività globale.
  • Promuovere accordi di libero scambio (FTA):
    Sostenere accordi che garantiscano reciprocità di accesso ai mercati, riduzione delle barriere commerciali, contrasto alla contraffazione e al commercio parallelo.
  • Facilitare i visti:
    Semplificare le procedure per l’ottenimento dei visti UE e incentivare lo shopping esentasse per i turisti extra-UE, al fine di rafforzare l’attrattività dell’Europa come meta di turismo di alta gamma.