Una grande artista italiana, di fama internazionale, torna nella sua città natale, Roma, per una mostra personale dal titolo Memento (aperta fino al prossimo 4 ottobre): parliamo di Paola Epifani, in arte Rabarama, che nella splendida cornice dello Stadio di Domiziano, offre la possibilità di ammirare opere davvero coinvolgenti.
Nel sito archeologico sottostante Piazza Navona, le opere di Rabarama riportano al passato, ricordando a ognuno le sue radici per poter comprendere chi si è diventati adesso e poter così determinare il proprio futuro.
Un percorso espositivo ideato e realizzato da Canova – società specializzata in art advisory, editoria d’arte, organizzazione e gestione di grandi mostre ed eventi culturali – che è stato particolarmente apprezzato durante il suo evento inaugurale che ha registrato grande successo e partecipazione di pubblico.
All’inaugurazione dell’evento era presente anche l’artista Rabarama che ha accolto i suoi numerosi ospiti tra cui: Antonio Marini, Avvocato Generale della Corte d’Appello di Roma e fra i PM più noti in Italia; Janet De Nardis, direttore creativo e fondatrice del Roma Web fest, attrice, modella, giornalista e docente universitaria; Roberto Ferrata, gioielliere, patron di Cornier 1757, collezionista d’arte; Marisa Del Re, gallerista, mercante d’arte internazionale; Andrea Levantini, managing directory di Equita; Mario La Torre, Ordinario di Economia degli intermediari finanziari presso l’Università La Sapienza di Roma;Maura Gentile, presidente Club Unesco Roma.
Assieme ad Amedeo Demitry ed Emanuele Lamaro, fondatori di Canova e rispettivamente curatore e direttore artistico della mostra, il critico d’arte Francesco Gallo Mazzeo ha dato il suo prezioso contributo alla conferenza stampa d’apertura, introducendo ai presenti l’esposizione Memento e l’attività di Rabarama: riconosciuta a livello internazionale, quest’artista italiana nata nel 1969 e diplomata a pieni voti all’Accademia di Belle Arti a Venezia, può vantare esposizioni nelle più belle capitali mondiali dell’arte, quali Firenze, Parigi, Shanghai e Miami.
L’arte di Rabarama è resa unica dal connubio di scultura classica, che ritrae l’essere umano in pose a volte riflessive, altre volte protese nello spazio circostante, con la peculiarità della pelle incisa e colorata. I simboli sono anch’essi un percorso di conoscenza e ricerca, che l’artista ha sviluppato lungo tutta la sua carriera: i puzzle, i nidi d’ape e le lettere si collegano alla genetica ed alla concezione dell’uomo come computer biologico, il cui percorso è già predestinato.
Con lo studio di antiche filosofie orientali, Rabarama individua la possibilità per ognuno di noi di scegliere il proprio cammino, che conduca all’autoconsapevolezza ed a una maggiore comprensione, oltre che di sé stessi, anche dell’universo intorno a noi, con il quale ci relazioniamo in un continuo scambio di energie.
La numero di Lusso Style di Settembre 2018, potrete trovare anche un’intervista completa con Rabarama.