Philiaz non è un ristorante. È un’esperienza. Esattamente la stessa che mira a far provare ai clienti che varcano la sua soglia. Un giro del mondo.
S’ispira infatti, al romanzo di Julio verne la concezione di questo ristorante innovativo. “Phileas (“Philiaz”) è un grande viaggiatore, lui gira tutto il mondo e porta qui, a Caldaro, le sue esperienze vissute nei vari paesi del mondo e soprattutto i piatti che ha assaggiato durante il suo viaggio – spiega il proprietario, Markus Fränzl.

Ogni cosa è studiata nei dettagli
La nascita di Philiaz è stata studiata nei minimi dettagli: “È stato un nostro desiderio di creare qualcosa che non esisteva ancora in Alto Adige, qualcosa di diverso e di innovativo, così abbiamo deciso di acquistare un locale da ballo tradizionale della zona, datato e molto conosciuto a quei tempi. Fin dal primo momento è stato chiaro che non volevamo creare il solito locale con cucina tradizionale, con un classico menu in scaletta. Quindi abbiamo voluto creare la possibilità di assaggiare cibo da ogni parte del mondo, di creare piatti da condividere. Lo “sharing style” è una tendenza molto richiesta e coinvolgente che abbiamo voluto valorizzare”.
Due sale, due stili, due modi diversi di vivere la cucina: “La sala Fix è il nostro bar & lounge restauran. Il bar è un punto di riferimento molto importante per il nostro locale, infatti si trova in mezzo alla sala con un bancone dove abbiamo a disposizione 25 posti a sedere. Abbiamo cercato di creare un connubio tra sapori, luci e suoni per soddisfare tutti i sensi e permettere ai nostri clienti di passare una serata in vera armonia. Qui si può mangiare a la carta tutto l’anno. La sala Auda, invece è cioè la nostra Guest Chef Room, concepita in un verde scuro con qualche accenno di oro, un ambiente elegante dove la decorazione varia, seguendo e ispirandosi al nostro /Guest Chef”.
Il sapore è una componente base di tutto
Due sale, due Chef e un Guest Chef quattro volte l’anno. “Il “all over the world concept”, “flavour first” quindi il sapore è il componente fondamentale del piatto (si lavora molto con spezie ed erbe aromatiche, affumicature ecc.), ricette speciali che non si trovano in altri ristoranti, ingredienti non usuali (per esempio la yucca, il platano ecc.). Recentemente abbiamo inserito anche pietanze con insetti nel nostro menu (Jungle Trip, un piatto con cavallette e Survival Dessert – un dolce con i vermi di Buffalo)”.
È nella sala Auda che invece si alternano i Guest Chef: “Abbiamo Willibald Reinbacher (cucina delle isole creole), Gareth Drew (cucina pan-asiatica), Anirudh Arora (cucina indiana), Serban Mihai Pavel (cucina nordica) ed il prossimo sarà il rinomato Yossi Elad di Tel Aviv (cucina levante/orientale)”. Definire Philiaz in due parole? Non usuale ma autentico.
