Da oltre venti anni al servizio dei grandi marchi, con iniziative non solo celebrative, ma anche eccezionalmente utili per tutelarli. Noi siamo la patria del Made in Italy, dei grandi marchi della moda, del food&beverage, della gioielleria, dell’automobile: insomma, l’Italia è un Paese ambasciatore del lusso. Le Imprese Altagamma operano in molteplici settori tra cui spiccano moda, design, gioielleria, alimentare, ospitalità, velocità e wellness. A guidare questa straordinaria organizzazione c’è da sempre Santo Versace, Presidente Fondatore di Altagamma. Con lui, abbiamo voluto scoprire cosa c’è dietro la realtà dell’organizzazione, i piani per il futuro e quali siano le prossime iniziative a sostegno delle grandi eccellenze del nostro Paese.
Cosa rappresenta Altagamma oggi?
Oggi Altagamma, dopo più di vent’anni di attività, è la casa delle eccellenze italiane. Parliamo di brand noti in tutto il mondo per la qualità dei propri prodotti e servizi che rappresentano i portabandiera del meglio dell’Italia nel mondo e che hanno nell’italianità il loro filo rosso, in qualunque settore operino, dalla moda al design, dall’alimentare all’ospitalità, alla gioielleria e alla velocità e ad altro. Nel 2012 la Commissione Europea ha riconosciuto a queste imprese lo status di Industrie Culturali e Creative, riconoscendo l’importanza del loro contributo all’economia e alla società europee. Nel caso dell’Italia, parliamo di un comparto che genera circa mezzo milione di posti di lavoro tra diretti e indiretti.
Eccellenze italiane: in che modo vengono tutelate e quali sono le attività che ne celebrano la grandezza?
Quando parliamo di tutela, ci riferiamo soprattutto al grande tema della contraffazione, un fenomeno che minaccia per prime le imprese che hanno una forte riconoscibilità del marchio e un alto contenuto simbolico. La tutela della Proprietà industriale ed intellettuale è uno dei temi più importanti che vengono affrontati nell’ambito delle relazioni istituzionali, italiane ed europee, ed anche attraverso quell’attività informale di network che rappresenta un valore aggiunto preziosissimo della Fondazione, perché attraverso il rapporto diretto tra imprenditori che competono ed insieme collaborano si possono condividere quelle conoscenze che giovano in ultima istanza a tutto il sistema dell’alto di gamma. La Fondazione opera anche nell’area della conoscenza, realizzando ogni anno otto ricerche che indagano il mercato e i consumatori di alta gamma da diverse prospettive, insieme ai partner di ricerca più autorevoli a livello internazionale.
Moda, design, motori e molti altri settori sono portabandiera del Made in Italy. Dove si può migliorare? In Italia valorizziamo al massimo i nostri patrimoni?
L’Italia riveste già oggi un ruolo da protagonista nel mercato dell’alto di gamma. I numeri lo confermano: secondo i dati di Bain&Company/Fondazione Altagamma, i brand europei detengono circa il 70% del mercato del lusso, e l’Italia il 10%. Ma se consideriamo alcuni segmenti specifici, e particolarmente significativi, le quote italiane salgono: il 24% per i beni di lusso personali (abbigliamento, gioielleria, accessori, pelletteria), il 40% per l’arredamento di design di fascia alta, il 22% per il food&beverage. Sono numeri considerevoli, tenendo conto delle dimensioni ridotte del nostro Paese, ma che possono crescere ancora. Altagamma ha discusso con il Governo Italiano un piano per aumentare del 50% la quota di mercato attuale nei prossimi 10 anni, attraverso una serie di interventi migliorativi nelle aree più critiche del nostro sistema dell’alto di gamma. Tra queste, la limitata dimensione delle imprese, che ne impedisce la crescita, la debolezza nel sistema distributivo (retail), la mancanza di nuovi protagonisti che si affianchino ai giganti già affermati, gli svantaggi competitivi strutturali che permangono nel Paese e che costringono le imprese italiane a partire da una posizione di difetto rispetto ai competitor internazionali (tra tutti, la pesante burocrazia, i costi dell’energia e dei trasporti, il regime fiscale). Sprigionare il potenziale di questa industria è ormai riconosciuto come una priorità anche dall’attuale Governo Renzi, che ha dimostrato un apprezzamento del tutto nuovo nei confronti del comparto.
Da cosa nasce un’eccellenza e chi sono oggi le eccellenze italiane?
Direi che l’eccellenza nasce anzitutto dalla passione di fare al meglio una cosa che piace sia a chi la fa sia a chi ne usufruisce. Per le aziende italiane, è soprattutto un mix di abilità del fare (artigianalità), creatività, innovazione e capacità imprenditoriale. Chi è riuscito oggi a coniugare queste caratteristiche e a trovare spazio nell’arena competitiva globale, che è agguerrita come mai abbiamo visto prima, rappresenta a tutti gli effetti un’eccellenza: sono i grandi marchi italiani, famosi in tutto il mondo.
Quali sono le attività pianificate da Altagamma per il 2016?
Con ogni probabilità Panorama, la magnifica videoinstallazione che Altagamma ha promosso in occasione di Expo2015 e che narra attraverso immagini a 360° le incredibili bellezze del nostro Paese (natura, cultura e naturalmente manifattura) sarà portata da ICE a New York, dove potrà essere ammirata da americani e turisti di ogni parte del mondo. Dopo il primo anno di rodaggio entra poi a regime il Premio Giovani Imprese, che mira a valorizzare e sostenere alcune Giovani Imprese italiane emergenti che operano nei settori di riferimento della Fondazione, a cui Altagamma offre un percorso di mentorship su misura presso selezionate Imprese Associate. Infine, esiste un grande progetto legato alla formazione, cui Altagamma tiene molto, e che dovrebbe riguardare l’ex area EXPO… Ma è ancora presto per parlarne. Naturalmente proseguiranno e diventeranno sempre più focalizzate le attività legate alla ricerca e agli studi, oltre che alle relazioni istituzionali
Che tipo di rapporto c’è con le eccellenze degli altri Paesi?
Di competizione a livello di aziende, come è giusto, ma di collaborazione sui temi di interesse condivisi. Seguendo il principio aureo di Altagamma, Cooperazione nella competizione, la Fondazione ha promosso nel 2010 l’ Alleanza delle Industrie Culturali e Creative Europee (ECCIA), che ha lo scopo di rappresentare le istanze del comparto dell’alto di gamma europeo presso le Istituzioni (Unione Europea in primis), soprattutto in ambiti normativi di grande importanza come la lotta alla contraffazione, la distribuzione selettiva e la governance di internet.
I giovani sono un patrimonio da…?
…da tutelare, sostenere, promuovere come se senza di loro non ci fosse un futuro. Perché in effetti così è, soprattutto per quanto riguarda questa industria. L’alto di gamma italiana nasce su un terreno che è stato reso fertile da una tradizione di competenze artigianali che non ha eguali nel mondo e che non possiamo permetterci di perdere. Il progetto sulla formazione cui accennavo prima va proprio nella direzione di stimolare anche questo genere di percorso di carriera. Dal punto di vista del management poi, Altagamma da 15 anni è partner di SDA Bocconi nell’organizzazione di master specializzati nella gestione dell’intangibile (moda, design, alimentare, ma anche arte e cultura): uno di questi, il MAFED, è un corso post laurea internazionale di altissimo profilo che ha formato manager per decine di imprese di alta gamma, italiane e non.
Il tailor made è il nuovo lusso?
È senz’altro una componente ormai molto importante del business di molti brand di alta gamma. Ma se dovessi indicare la vera tendenza che, pur se già emersa, diventerà dominante in futuro per via del particolare profilo dei consumatori “Millenials”, parlerei della progressiva transizione verso il lusso esperienziale: i nostri studi più recenti confermano che sempre di più i consumatori alto spendenti, anche in seguito ad una sorta di saturazione per quanto riguarda i prodotti di lusso personale, sono sempre più alla ricerca di esperienze come viaggi, SPA, gastronomia etc. Ovviamente sempre con un taglio personalizzato ed esclusivo.