Le aspettative? Sono un lusso ci dicono. Meglio affrontare le giornate e la vita intera così come viene, senza sperare troppo in qualcosa. Perché oggi anche i sogni sono qualcosa che in pochi possono permettersi. “Sognare fa male”, “vivi troppo con la testa tra le nuvole”, “vorresti un mondo su misura per te”… bla bla bla. Quante volte ci siamo sentiti nelle orecchie queste frasi. Io personalmente almeno un migliaio. Eppure non mi stanco di credere che non ci sia nulla di più sbagliato che smettere di sognare. Ereditieri a parte, come pensate che abbiano fatto i detentori del potere economico su questa terra a diventare tanto ricchi? Beh, ve lo spiego in due parole. Nella stragrande maggioranza dei casi, sono state due le parole chiave alla base del loro successo: idea e progetto. E da dove nasce un’idea se non dal sogno, anche fosse il più utopico? Anzi, più strambo è, meglio è. Prendiamo un esempio. Una delle famiglie più importanti e ricche del pianeta è quella che discende dal grande Walt Disney. Ora provate a pensare che la Disney, così come la conosciamo noi, non esisteva cento anni fa. Topolino nacque per caso, disegnato durante un viaggio in treno. Stesso dicasi per molte altre aziende divenute famose in pochissimi anni: la Apple, la Ferrari e via dicendo. E sono tutti esempi di straordinaria eccellenza. Se Walt Disney, Steve Jobs o Enzo Ferrari non avesse vissuto intensamente il loro sogno e non avessero avuto ambizioni o aspettative nella vita, avrebbero potuto avere il successo straordinario che invece poi hanno riscosso.
A rischio di apparire un po’ troppo saccente, rispondo a questa domanda retorica a nome di tutti e dico no. La nostra immaginazione ci guida da sempre. È il nostro propulsore. A cosa servirebbe la vita se non a sperimentare cose nuove, a immaginarne di fantastiche e cercare di realizzarle? L’uomo è andato sulla Luna perché qualcuno ha immaginato di poterlo fare, qualcun altro ha studiato come farlo, altri ancora hanno realizzato i mezzi per farlo e un team di pochi eletti ha messo piede sulla sabbia del satellite terrestre. Quanta fantasia c’è in questa impresa? Quanta inventiva? E soprattutto, quante aspettative? Sulla base di queste considerazioni, chi di voi continua a considerare i sogni e le aspettative un lusso? Signori e signore, io credo che la vita sia realmente di chi sa come viverla. E ciò non significa rimanere fortemente ancorati alla realtà delle cose, facendoci “stare bene ciò che abbiamo”, ma vuol dire studiare il modo di andare avanti, di evolverci, così come hanno fatto i nostri antenati. E non bisogna essere dei geni per farlo. Qualche tempo fa, andai a visitare a Roma una mostra sui brevetti. C’erano tutti o quasi quelli degli ultimi decenni. Ebbene, guardandone qualcuno, mi era impossibile non pensare “ma per quella cosa c’è un brevetto?”. Un sorriso nemmeno troppo velato, si è dipinto sul mio volto mentre osservavo le “carte” su cui era sancita la proprietà del brevetto del reggiseno. Sì, avete capito bene. Prima che qualcuno lo brevettasse, nessuno ci aveva mai pensato. Pensiamo al termosifone, alla moka per il caffè, alla lavatrice. Coloro che ci hanno regalato tutto ciò erano persone che sapevano sognare, che avevano una passione e non si facevano tirare troppo dentro dai problemi della vita. Ed il frutto dei loro sogni, nella maggior parte dei casi, è stato quello di vivere e far vivere ai propri discendenti, una vita agiata, piena di soddisfazioni e onori.
Sognare non è un lusso è una necessità per noi stessi e per il resto della popolazione mondiale. L’immaginazione è uno dei grandi doni che possediamo noi esseri umani. Imparare a sfruttarla è un privilegio di pochi, ma una possibilità per tutti.
Da Lusso Style di Settembre 2014
Illustrazione di Francesca Ceccarelli