Tante le novità in casa Moby: nuovo CEO, concessioni e rotte In Italia e nel Baltico, super navi cinesi e tecnologia

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Moby, una delle principali realtà per quanto concerne il trasporto passeggeri su nave, ha messo in campo negli ultimi anni una vera e propria rivoluzione, a partire dal timone di comando, che ha visto il ruolo di CEO passare di mano dal patron Vincenzo Onorato a quelle del figlio maggiore Achille, classe 1986, che dal 2016 ricopriva il ruolo di amministratore delegato della società.

Il nuovo organigramma dei vertici societari vede affianco alla figura di CEO di Achille Onorato, la figura del padre, rimasto come Presidente, ma anche quella del fratello Alessandro, consigliere di amministrazione delle società per azioni del Gruppo Onorato Armatori e delegato allo sviluppo commerciale dello stesso.

Si tratta di un passaggio di testimone all’interno di un gruppo familiare arrivato alla sua quinta generazione, che affonda le sue radici a partire dalla metà del 1800 con le prime navi che hanno solcato i mari di tutto il mondo per finalità di trasporto merci, petrolio e bestiame.

Il passaggio di consegne è solo una delle tante novità che hanno interessato il gruppo negli ultimi anni e che continueranno nei prossimi,come l’introduzione di nuove rotte come la nave per Malta da Catania, nuove concessioni portuali da Olbia a Livorno, un processo sempre più esteso di digitalizzazione, nuove rotte verso il Baltico e l’introduzione di una nuova flotta di navi di nuova generazione di produzione cinese.

Moby e il gruppo sono in attesa dei dati relativi alla chiusura del 2017, dati importanti che andranno confrontati con quelli 2016 che hanno visto ricavi per 538 milioni e un utile netto consolidato di 7,7 milioni a fronte di un aumento di passeggeri del 3,4%.

Come anticipato uno snodo importante per il Moby sarà quello legato alla Cina, dove arriveranno due nuove navi, dei veri colossi costruiti dalla Gsi e che saranno pronti a solcare i mari a partire dal 2021, una vera rivoluzione se pensiamo che si tratta di due traghetti ibridi destinati al trasporto passeggeri e merci nel Mediterraneo.

Navi da record del mondo, grazie ad una capacità lineare di 3.765 metri, 536 cabine e una capienza complessiva di 2.500 passeggeri, il doppio rispetto a quella delle navi attuali.

Queste nuove navi sono pensate anche con un occhio di riguardo all’ambiente grazie alla predisposizione per il funzionamento a gas, anche se attualmente in Italia non esistono ancora porti attrezzati per rifornire le navi con tale combustibile.

Oltre a queste due navi sono in arrivo anche due cargo che sono in fase di realizzazione nel cantiere di Flensburg in Germania, dalla capacità lineare di 4.100 metri cadauna.

Non solo acquisizione di nuove navi, ma anche “seriali”, ovvero concessioni che Moby si è aggiudicata nell’ultimo anno: la gestione del terminal passeggeri di Olbia, lo scalo merci del porto di Livorno che ha visto un investimento di 8,6 milioni di euro, con l’obiettivo di ottenere anche quello passeggeri per quanto attiene il porto toscano, novità che andranno a far parte di un ampio progetto di “autostrada de mare” in grado di trasportare da nord a sud, fino a Malta, sempre più merci via mare.

L’occhio della società è rivolto anche al Nord, con l’acquisizione nel 2016 di due navi da crociera della St. Peter Line, creando una newco gestita al 51% dal gruppo Moby, che potrà aprire nuovi orizzonti di business in altri paesi.

A completare le novità in casa Moby vi sono anche quelle relative all’innovazione, che riguarda sia la parte hardware consistente nella progettazione delle navi, sia software per tutta la parte di tecnologia digitale che permetterà alle navi di essere sempre più smart.