Uno yacht per Roberto Cavalli, appositamente pensato per lui. “Vorrei una barca che Batman desiderasse timonare!”, ha detto lo stilista a Tommaso Spadolini, architetto e designer che ha realizzato il 28m M/Y Freedom.
Una sorta di doppio pensiero, quello di Tommaso Spadolini e Roberto Cavalli, che in questa sorta di doppia intervista spiegano come nasce questo splendido yacht e le caratteristiche che lo rendono unico.
La visione di Tommaso Spadolini
Il mio rapporto con Roberto Cavalli risale a quasi 20 anni fa, quando abbiamo lavorato insieme al suo precedente yacht, il 41m Baglietto RC. La nostra collaborazione si è rinnovata nel 2016, quando mi ha contattato per disegnare un nuovo yacht.
Le richieste, questa volta, sono state molto diverse. Roberto Cavalli aveva usato RC come yacht aziendale per promuovere il proprio business ed era sempre pieno di ospiti VIP. Questa volta desiderava uno yacht da vivere per crociere in coppia, tre membri di equipaggio e al massimo quattro ospiti. Senza dimenticare i suoi due cani, Lupo e Lapo!
Essendo in possesso della patente nautica, Roberto desiderava una barca più piccola per essere più vicino all’acqua e che potesse timonare da solo: questo significava una lunghezza al galleggiamento al massimo di 24 metri. Questo yacht doveva essere anche in grado di raggiungere i 40 nodi, che ci ha portati a scegliere tre motori MAN accoppiati a tre idrogetti KaMeWa e a optare per una costruzione leggera utilizzando alluminio e fibra di carbonio.
Un’altra specifica richiesta ha riguardato la suite armatoriale, che doveva trovarsi su un livello sopraelevato a poppavia della timoneria – una prima assoluta su uno yacht di queste dimensioni – e che godesse di una vista a tutto tondo sul mare e di una ventilazione naturale. Questo ha significato ideare un layout su più livelli, con il salone principale a poppa del ponte principale e la suite armatoriale quattro gradini più in alto sullo stesso livello della timoneria.
Una suite VIP e una cabina ospiti (con letti a castello e un bagno utilizzabile anche come day-head) si trovano sul ponte inferiore, insieme alla cucina/dinette e agli alloggi per l’equipaggio. Inoltre c’è un’accogliente lounge esterna con accesso privato dalla suite armatoriale. Il tender di 3,8 metri è alloggiato sotto una capotte in fibra di carbonio sul ponte di prua.
Per assicurare la massima privacy, alla suite armatoriale si accede tramite una scala dal salone principale, che diventa una lounge privata quando non ci sono altri ospiti a bordo. Per garantire uno stretto contatto col mare, il ponte poppiero è molto più basso del normale, diventando un tutt’uno con lo spazio esterno tramite le porte vetrate scorrevoli posizionate su tre lati. Abbassare l’altezza del ponte è stata una vera sfida ingegneristica, poiché la sala macchine con i tre motori si trova esattamente al di sotto.
In termini di design degli esterni, Roberto Cavalli voleva qualcosa di sportivo e aggressivo che riflettesse il suo personale approccio alla vita in mare e la sua forte personalità. Per utilizzare le sue stesse parole, voleva “una barca che Batman desiderasse timonare!”.
Abbiamo sviluppato molti differenti profili prima di giungere al design esterno finale con due ampi archi che inquadrano il pozzetto e che al contempo lo riparano dal vento. Per enfatizzare e trasmettere la natura sportiva di questo yacht, abbiamo deciso di pitturare lo scafo di nero metallizzato e la sovrastruttura in grigio scuro metallizzato.
Pur avendo contattato diversi cantieri per costruire lo yacht, Cerri Cantieri Navali (CCN) è stato il solo disposto ad accettare gli stretti tempi di costruzione, di soli 14 mesi, e che ha inserito questo yacht nella sua gamma Fuoriserie. Essendo situato a Carrara, in Toscana, Roberto ha potuto recarsi spesso in cantiere per seguire i lavori, partendo dalla sua casa di Firenze.
La visione di Roberto Cavalli
La sfida era quella di massimizzare il contatto col mare assicurando al contempo una privacy senza compromessi. L’aspetto fondamentale del progetto era la volontà di creare uno spazio molto confortevole, con pochi gradini, luce e ventilazione naturali e una vista completa sul mare. La mia cabina si trova dietro la timoneria perché io timono anche da solo. Un’altra caratteristica importante è il fly deck privato, così come l’ampia cucina/dinette e i confortevoli alloggi per il mio equipaggio sul ponte inferiore.
Io sono una persona creativa, quindi desideravo creare io stesso l’interior design, il che ha significato selezionare tutti i materiali, le finiture e gli accessori. Tommaso mi ha affiancato lungo la strada per essere sicuro che il mobilio scelto fosse corretto per gli spazi a disposizione.
Il mio stile è eclettico e ho scelto molte stampe animalier africane per le tappezzerie, i cuscini e i copriletti: si tratta del tema di diverse mie collezioni di moda. Sono anche un appassionato fotografo e le paratie sono decorate con foto panoramiche che ho scattato durante i miei viaggi.
Sono entusiasta del risultato finale e voglio trascorrere più tempo possibile a bordo. Quest’anno, per esempio, ho pianificato di iniziare la stagione con una crociera pasquale, sperando di vivere a bordo fino a Settembre!