Tutto il fascino di Saint-Tropez! Ecco da dove nasce…

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Ville de Saint-Tropez, Jean-Louis CHAIX reproduction forbidden

Saint-Tropez. Da piccolo villaggio di pescatori a una delle località più celebri al mondo, il passo è più corto di quanto si possa pensare. Bastano, dopotutto, pochi fortunati ingredienti: Costa Azzurra, fine anni ’50, il regista Roger Vadim che dirige una giovane attrice francese nel suo film Et Dieu… créa la femme e il gioco è fatto.

Sì perché, come è noto, Dio in quell’occasione non solo creò la donna, come suggerito dal titolo dalla pellicola, ma creò un mito, il mito di “BB” Brigitte Bardot, che su quel set ha raggiunto la fama mondiale. Un successo che ha investito la cittadina di Saint-Tropez, il piccolo villaggio di pescatori per l’appunto, che, senza tradire la sua tradizione e le sue origini, è da allora una delle località più gettonate del turismo e meta preferita del jet set internazionale. Autentica e tranquilla durante l’inverno, “St Trop”, chiamata così dagli habitué, si trasforma con la bella stagione tra stazioni balneari alla moda, caffè con tavolini all’aperto, locali notturni, boutique di grandi stilisti, velieri e yacht di lusso.

Come accontentare la vista e il palato

Prima di essere catapultato sotto i riflettori di tutto il mondo, il paesino di Saint-Tropez non riceve particolare attenzione di visitatori e turisti anche se sono registrate delle presenze di una certa notorietà antecedenti al fermento degli anni ’60. Tra queste quelle degli scrittori Colette e Guy de Maupassant, o dei pittori Pierre Bonnard, Georges Rouault, Georges Braque e Henri Matisse. Poi c’è Paul Signac che, nella cittadina della Costa Azzurra, ritrae alcune delle sue scene di vita di porto, tanto affascinato da “quel tramonto pulviscolare giallo, arancio, viola e azzurro che cheta le acque, che rassicura l’animo, che avvolge ogni cosa di una sublime e ipnotica bellezza”. Così il pittore del divisionismo descriveva Saint-Tropez nel 1892, esaltando toni e atmosfere che ancora oggi, seppur diversi e modificati nel tempo, restano impressi nello sguardo del viaggiatore che gode del suo panorama. Per ammirare le abitazioni dalle facciate colorate e il porto pittoresco (d’estate particolarmente affollato da yacht e visitatori eleganti), la vista migliore è dai bastioni della cittadella cinquecentesca, dove lo sguardo cade sul campanile della chiesa e sui tetti delle abitazioni affacciate sul golfo di Saint-Tropez. Tappa obbligatoria se si passeggia nel centro è una visita al tipico quartiere della Ponche e, ovviamente, a Place des Lices: tanto amata dai giocatori di pétanque (una specialità dello sport di bocce particolarmente apprezzata sulla Costa Azzurra), la leggendaria piazza centrale di Saint-Tropez è caratterizzata dalla vista di platani e caffè. Due volte a settimana poi, tutti i martedì e sabato mattina, la strada prende vita con il mercato provenzale, un trionfo di colori e profumi tra frutta, verdura e fiori. Passeggiando tra locali turistici e ristoranti blasonati stellati, per il cibo c’è veramente l’imbarazzo della scelta. Per gustare eccellenti Soupe de poissons e Bouillabaisse a bordo mare, Chez Camille è, ad esempio, uno dei ristoranti migliori da decenni ma sono veramente tanti gli indirizzi segnalati sulla Guida Michelin. Come il tre stelle La Vague d’Or che propone, con la cucina dello chef normanno Arnaud Donckele, abbinamenti dai sapori inebrianti. Se si visita Saint-Tropez però c’è una tradizione da rispettare: non si può andar via dalla Provenza, infatti, senza aver assaggiato la Tarte Tropézienne, creata da A. Micka nel 1955 e amata da Brigitte Bardot, un delizioso dolce composto da una base di pasta brioche, farcita con crema chibouste o diplomatica. 

Tanto sole e… divertimento!

A Saint-Tropez la movida non si ferma mai. Di giorno sono le spiagge le grandi protagoniste, con una scelta vasta che va dalla famosa Pampellone (lunga 5 chilometri) sempre trendy ed elegante con i suoi raffinati stabilimenti Eden Plage e Nikki Beach, a La Ponche, la spiaggia del porto antico, e poi ancora l’insenatura, a sud della Cittadelle, di Les Graniers. Per chi preferisce la quiete, più lontana dal centro e dal clamore delle sue giornate, c’è la Plage des Salins, nota per l’ombra dei suoi immensi pini e il particolare suo colore rosa, dovuto a frammenti di corallo nella sabbia. Cosa fare poi quando cala il sole? C’è chi opta per restare ancora sulla spiaggia – con stabilimenti aperti anche per cena e dopo – ma cuore pulsante della sera è il quartiere del porto, dove si susseguono bar e locali: in gran voga, ad esempio, per l’orario dell’aperitivo è un happy hour all’Hotel la Maison Blanche, seguito da una cena alla Brasserie des Arts e poi a ballare in una delle tante discoteche, come Caves du Roy del Byblos, Le Vip Room, Chez Maggy o Tsar Folies. Per chi ama la musica live c’è poi Le Quai, dove si balla a piedi nudi sul pavimento ricoperto di sabbia nera. Saint-Tropez è davvero un concentrato di glamour e tendenza che conquista anche i gusti più raffinati ed esigenti. La trasformazione di un piccolo villaggio di pescatori che devono tanto al mito di “BB”. Tanto da dedicarle una statua in bronzo in Place Blanqui. Per ulteriori info, visistare il sito www.sainttropeztourisme.com

Tratto da Lusso Style di Luglio-Agosto 2018