Visitare l’Arabia Saudita: un salto nel futuro

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Aperta al turismo solo da settembre 2019, l’Arabia Saudita è uno dei paesi emblema di lusso ed esclusività. Ricca di bellezze storiche, architettoniche e naturalistiche, è una delle mete più ambite dai viaggiatori di tutto il mondo, che per anni hanno desiderato invano andare alla scoperta delle sue incredibili bellezze. 

Chi da tempo sogna un viaggio in Arabia Saudita può finalmente partire grazie alla forte spinta innovativa portata dal progetto Vision 2030, voluto fortemente dal principe Mohammad bin Salman. Quello del monarca è un approccio di grande apertura alla modernità, oltre che al resto del mondo. Vision 2030 infatti non riguarda solo aspetti come l’apertura delle frontiere e i rapporti internazionali, ma guarda al futuro. 

Nel 2019, quindi, è stato attivato un vero e proprio processo di innovazione del paese, che mira a diventare una delle mete più interessanti del mondo. E sembra proprio destinato a riuscire nell’intento.

I cambiamenti voluti da Mohammad bin Salman riguardano la vita dei cittadini a 360 gradi, e mirano a traghettare l’Arabia Saudita verso il futuro. Oltre ad aver abolito l’obbligo per le donne di viaggiare accompagnate da un uomo (in qualità di tutore) e permettere loro di guidare da sole, il principe ha abbattuto un altro grande emblema dell’Arabia: l’abaya. Ormai da qualche anno le donne (saudite e straniere) possono girare tranquillamente per il paese senza indossare la tunica tradizionale. 

Ma se sul fronte delle disparità di genere ci sono importanti cambiamenti e vengono rivisti i costumi della società, ciò a cui l’Arabia Saudita non intende rinunciare sono le sue tradizioni, che da tempo coesistono con la modernità delle metropoli. Del resto il paese, noto al grande pubblico per la presenza di città sacre per il mondo islamico come La Mecca e Medina, vanta anche grandi poli finanziari e centri urbani contraddistinti da grattacieli, torri e centri commerciali dalle architetture futuristiche. L’esempio più rappresentativo è forse Riyad, primo polo finanziario e capitale del paese.

La ricchezza, lo sfarzo e la modernità che il petrolio ha donato all’Arabia Saudita non offuscano però il suo patrimonio culturale. Sebbene siano ancora pochi i siti riconosciuti dall’Unesco, il paese ha molto da offrire a chi ama la storia. Tra le tante bellezze saudite c’è il sito archeologico di Mada’in Salih, un’antica città scavata tra le rocce dove sono state rinvenute tracce di insediamenti umani risalenti al I millennio a.C. 

Anche in termini naturalistici c’è tanto da scoprire. Tra le distese di sabbia si trovano oasi di incredibile bellezza come quella di Al-Ahsa: una delle più vaste oasi del mondo con corsi d’acqua dolce che risalgono all’età preistorica e che hanno consentito alle popolazioni arabe di insediarsi in quest’area e sfruttarla anche da un punto di vista agricolo.

Senza dimenticare la costa del Mar Rosso circondata da un’incontaminata barriera corallina. È qui che si sta realizzando il Red Sea Project, un enorme complesso turistico ecosostenibile ed esclusivo composto da circa 90 isole con oltre 50 resort extralusso e 1300 proprietà residenziali.

I motivi per partire certo non mancano e, grazie ai cambiamenti voluti da Mohammad bin Salman, le ragioni per rinunciare sono inconsistenti. Agli amanti del lusso e della bellezza non resta quindi che prenotare una vacanza da sogno in Arabia Saudita.

(Pubbliredazionale)